Ottavia come Haifa In fuga per la vita
L’attrice Piccolo in scena con «Occidente Express», testo ispirato alla storia della donna di Mosul che con la nipote camminò per 4 anni dall’Iraq al Baltico Teatro Cristallo di Bolzano La pièce scritta da Stefano Massini narra il gesto eroico di una nonn
Sarà il talento di Ottavia Piccolo, a portare sabato sera in scena al teatro Cristallo di Bolzano la toccante storia di Haifa e del suo infinito viaggio a piedi. E’ «Occidente Express» lo spettacolo, proposto all’interno del cartellone della rassegna «In Scena».
La storia narrata ruota intorno alla donna di Mosul che nel 2015 fuggì con la nipotina di quattro anni, percorrendo cinquemila chilometri dall’Iraq fino al Baltico.
A partire dalle 21 di sabato, accompagnata dall’Orchestra Multietnica di Arezzo, torna dunque in Alto Adige una delle attrici più talentuose della scena teatrale nazionale, per il secondo spettacolo della stagione del Cristallo.
Un testo prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria - Officine della Cultura, scritto da Stefano Massini e curato da Ottavia Piccolo e da Enrico
Fink, incentrato sull’avventura di una nonna in cerca di una vita migliore, lontano dagli orrori della guerra attraverso la «rotta dei Balcani».
Un’ora e mezza di recitazione ininterrotta, che vede parole e musica alternarsi con ritmo serrato, per seguire quella che l’autore ha descritto come «la cronaca di un viaggio, di una fuga, l’istantanea su un inferno a cielo aperto».
Una storia vera, quella di Haifa: «Un piccolo pezzo di vita vissuta che compone il grande mosaico dell’umanità in cammino, un frammento del nostro tempo - spiega Stefano Massini -. Haifa non sceglie di mettersi in cammino: qualcosa di più grande decide per lei, obbligandola a lasciarsi tutto alle spalle.
Una donna coi capelli bianchi costretta a tagliare il filo della sua esistenza mettendosi alla ricerca di una meta, di un approdo. Forse solo di un posto dove fermare le gambe».
Un concetto rimarcato dall’inciso che accompagna il titolo completo dello spettacolo: «Occidente Express (Haifa è nata per stare ferma)».
Inciso che racchiude tra parentesi l’eco delle parole che la sorella della protagonista le diceva quando erano giovani: «Tu Haifa sei nata per star ferma». La profezia che vedeva Haifa muta, annuire, viene però disattesa anni dopo dal turbinio degli eventi che, invece, la costringono a mettersi in marcia con la nipotina per fuggire dalle terre aride di Hulalyah, nell’Iraq settentrionale, per risalire a piedi lungo tutta l’Europa fino alle acque gelate del Mar Baltico.
Centodiciotto giorni. «Un’odissea del terzo millennio», come la definisce l’autore del crudo testo teatrale magistralmente interpretato dalla Piccolo che in scena vive, muore e rinasce a ogni tappa, scoprendo lungo il suo infinito peregrinare qualcosa in più su si sé e sugli altri.
Uno spettacolo che la compagnia presenta da un anno nei maggiori teatri d’Italia e che, rivela l’attrice protagonista, ha tracciato un solco profondo anche nella sua anima: «Mi metto in cammino con Haifa e dopo non sarò più la stessa», ha rivelato Ottavia Piccolo.
In scena con lei, a ritmare l’incredibile corsa verso la luce di una nonna irachena e una nipotina, la rinomata ensemble che da oltre dieci anni raccoglie musicisti di profilo trasversale. A comporre l’Orchestra Multietnica di Arezzo sono infatti strumentisti di età e provenienza disparate che parlano attraverso clarinetti, violoncelli, contrabbassi e chitarre, ma anche fisarmoniche, oud, cümbüs e bouzouki per ricreare quei suoni dei Balcani che resteranno a lungo nelle corde emotive del pubblico del Cristallo.
Musiche in cui riecheggiano note di terre e climi lontani che contribuiscono a trasportare a migliaia di chilometri di distanza, a sud come a nord, nei mille luoghi attraversati da Haifa nel suo viaggio disperato senza sosta.