I due funzionari del Quirinale con prima abitazione a Campiglio, padovani «cittadini» di Lavarone
La fotografia: arrivano da Roma, Milano, Rimini e dal Veneto
TRENTO Arrivano dal Veneto, da Roma, Milano, dalla provincia lombarda e anche dall’Emilia Romagna, pare soprattutto da Rimini. In comune hanno poco o nulla se non l’amore incondizionato per la natura, le piste da sci e il Trentino tanto da sceglierlo per viverci. O meglio per acquistare la loro prima casa. In realtà il lavoro e la loro vita è altrove.
Ed ecco che le località di montagna più gettonate pullulano di case «fantasma». Si tratta di quelle abitazioni, talvolta anche lussuose, che sulla carta sono prime case, ma in realtà restano disabitate per gran parte dell’anno. C’è chi, per ovviare al problema dei controlli sui consumi, sarebbe arrivato anche a lasciare la luce accesa durante il periodo di assenza per far figurare un consumo che di fatto non ci sarebbe, visto che la casa resta disabitata per gran parte dell’anno.
Si scopre così che a Lavarone, sull’altopiano delle Prealpi vicentine, dove gli innamorati amano specchiarsi nelle acque del lago, una perla di natura, amata anche da Sigmund Freud e dall’aristocrazia viennese, sorgono 15-20 case «fantasma» che sia animano solo nel periodo estivo e invernale. Gli abitanti sanno bene chi sono i «foresti», ma sulla carta, se si va ben a guardare, sembra tutto a posto. Si tratta di trentini di adozione che hanno l’abitazione principale a Lavarone, ma vivono in Veneto.
Ed ecco che si scopre la famiglia di Padova che ha l’abitazione principale a Lavarone. In Comune sanno bene chi sono e stanno cercando di stanarli, ma non è semplice. Serve un piccolo aiutino anche dal Comune dove effettivamente risiedono, ma quando si è di fronte a Municipi piuttosto grandi diventa difficile. E i consumi? Possono essere contestati. Così sarebbe successo, tanto che ora potrebbero partire ulteriori approfondimenti in Veneto. Basterebbe, ad esempio, verificare dove i figli vanno a scuola per capire dov’è l’effettiva residenza.
Poi ci sono avvocati, imprenditori danarosi che investono a Folgaria, Madonna di Campiglio o in val di Fassa e Fiemme. La Perla delle Domiti è famosa in tutta Italia e anche oltreconfine. La amano in tantissimi e molti lombardi e laziali la scelgono per settimana bianca o i mesi estivi. Ma al lussuoso hotel o alla piccola pensione, dove si può gustare la cucina casalinga tipica trentina, c’è chi preferisce casa sua. E così spuntano le seconde case «mascherate» da abitazione principale. In paese tutti sanno.
«C’è quella tale che vive nella provincia lombarda, gestisce anche un negozio di calzature», dicono. Ma l’imprenditrice «risiede» a Campiglio. Sulla carta, però. La donna, della provincia di Brescia, ora è a processo per falso in atto pubblico. L’udienza per l’audizione dei testi si è svolta nei giorni scorsi.
Rischia di finire a processo anche la coppia di funzionari del Quirinale che hanno la prima a casa a Madonna di Campiglio. Sarebbe stata lei a scegliere la nota località turistica per comprare la sua abitazione principale in Trentino. Certo è che il lavoro la tiene impegnata nella capitale per quasi tutto l’anno. È impensabile fare la vita da pendolare. Roma-Campiglio non è un collegamento facile e si dice in paese che la coppia di romani si vede girare per le vie soprattutto durante le vacanze invernali ed estive. I due dipendenti del Quirinale, amano l’atmosfera magica del general inverno trentino, sono riusciti ad ottenere la residenza come prima casa, ma ora potrebbero perderla perché c’è un procedimento aperto per falso.
Molti finti residenti, però, in tribunale non ci arriveranno mai. Preferiscono risolvere il problema alla radice e così pagano il decreto penale di condanna oppure, dopo gli accertamenti, chiedono la revoca della residenza come prima casa e iniziano a pagare le tasse come seconda casa. È chiaro che gli sconti per i residenti per chi vive in località gettonate per il turismo possono essere invitanti. Ma considerato quando si rischia, forse conviene pagare l’Imis.
A giudizio Commerciante di calzature a Brescia «risiede» a Pinzolo
Sotto tiro Sono 20 le abitazioni «fantasma» sull’alpe cimbra