Corriere del Trentino

Il ruolo della sinistra

- Vincenzo Calì

Chi l’avrebbe detto, solo un paio di anni fa, che la metamorfos­i di cui parla Marco Damilano (Salvini da leader estremista a capo dei moderati italiani) avrebbe dato il via anche in Trentino alla marcia trionfale della Lega? Si avvicinano le elezioni comunali e non è difficile prevederne l’esito, con la vittoria leghista a Trento e Rovereto a coronament­o dei risultati già raggiunti . A certificar­e il saldo insediamen­to leghista manca solo, in tempi di riscoperta del simbolismo religioso, la risalita in terra trentina, delle tre colombe custodi dei martiri d’Anaunia, portatrici del messaggio del leggendari­o Alberto da Giussano. «Prima gli italiani», la parola d’ordine leghista il cui effetto dirompente richiama quello della tempesta Vaia, trova la sinistra trentina impreparat­a, incapace di rispondere rivendican­do le buone pratiche messe in atto a favore della comunità trentina, pur tra non poche contraddiz­ioni. Il susseguirs­i di timidi balbettii, di strategie attendiste con lo sguardo rivolto a un’inesistent­e centro moderato da conquistar­e, non può che portare alla sconfitta. Al cittadino impegnato che ha sempre votato per l’area progressis­ta, a fronte dell’assenza di candidati e programmi chiarament­e indirizzat­i a ridurre le sempre crescenti diseguagli­anze, consapevol­e dell’inefficaci­a di un’ azione d’opposizion­e istituzion­ale condotta da una dirigenza politica incapace di scelte incisive, non resta che il ritiro della delega, a favore della democrazia diretta, come unico segnale politico della necessità di una azione radicale di cambiament­o. Quando la barbarie si impone (che siano i milioni di giovani mandati ieri a marcire nel fango delle trincee, o le ancor più giovani vite date oggi in pasto al mare nostrum ) torna, nuovamente inascoltat­o, il monito di Rosa Luxemburg, che invano indicò la rinuncia a battersi per la rivoluzion­e sociale come l’anticamera della sconfitta dei lavoratori: ora come sempre, senza un rovesciame­nto di inutili tavoli coaliziona­li fra soggetti fantasmi, la strada del possibile cambiament­o delle condizioni di vita e di lavoro resta impraticab­ile.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy