Renga: «Un live dove racconterò il mio presente»
Il cantautore all’Auditorium Santa Chiara il 6 dicembre
«L’altra metà» di Francesco Renga si prepara a svelarsi il 6 dicembre sul palco dell’Auditorium Santa Chiara (ore 21) di Trento nell’evento organizzato dalla Showtime Agency. L’artista bresciano torna in regione col tour del nuovo album, uscito ad aprile per Sony Music, che segna una svolta nel suo percorso artistico. «Mi piace definirlo uno spartiacque – spiega Renga, ex vocalist dei Timoria - perché credo che ci sia proprio un prima e un dopo rispetto a questo disco. Ero alla ricerca di un linguaggio nuovo, che fosse rispettoso del mio passato ma allo stesso tempo contemporaneo, e l’ho messo perfettamente a fuoco negli inediti di “L’altra metà”. Realizzare questo album è stato faticoso e difficile ma appassionante. E’ un lavoro che sento molto mio, non rinnega quello che sono stato ma mi proietta nel futuro». Un disco prodotto da Michele Canova Iorfida in cui la scrittura di Renga si confronta con la nuova generazione della musica d’autore italiana rappresentata da Colapesce, Ultimo, Di Martino e Gazzelle. «Da anni mi sono accorto che la musica pop italiana stava cambiando e nelle canzoni de “L’altra metà” sono cambiato ma sono ancora io. In questo album sono riuscito a trovare una quadra a tutto quanto anche grazie al confronto con giovani autori e musicisti come Ultimo, Gazzelle e tutti gli altri. Mi premeva collaborare con nuovi autori per trovare una mia via al cambiamento: un nuovo modo per esprimermi, rispettando la mia cifra stilistica». Come nel caso di Ermal Meta, con cui Renga negli ultimi anni ha condiviso alcune canzoni e duetta nel più recente singolo “Normale”. «Ci lega il fatto di aver guadagnanto tutti e due con passione, sudore e sacrifici quello che abbiamo, facendo una lunga gavetta. “Normale” è nata quando questa estate sono andato a trovare Ermal nello studio nel quale avevamo scritto alcune delle più belle e fortunate canzoni del mio repertorio. Ad un certo punto Ermal mi fa ascoltare una canzone che parla di quella normalità di cui tutti e due ci sentiamo parte, che ci rende orgogliosi e consapevoli della fortuna che abbiamo. Quella normalità oggi sembra quasi un difetto, perchè tutti vogliono essere qualcosa di più». La gavetta nel caso di Renga non può richiamare gli esordi nel segno del rock dei Timoria, di cui è stato il cantante per oltre dieci anni. «Se ripenso ai miei vent’anni, a quando nel ’91 sono stato a Sanremo con i Timoria, usavamo un tipo di linguaggio che ai tempi sconvolse ma per noi era naturale. Rappresentano un periodo meraviglioso della mia vita. I dischi, le canzoni, la musica di quegli anni sono le istantanee della mia giovinezza». Nella band che lo accompagna dal vivo accanto a Fulvio Arnoldi, Vincenzo Messina, Stefano Brandoni, Heggy Vezzano e Gabriele Cannarozzo, spicca il batterista altoatesino Phil Mer di cui dice: «Phil è un talento giovanissimo e molto dotato tecnicamente. Folle, ma perfetto per la mia band».
Un nuovo linguaggio molto più attuale, proiettato nel futuro