Poggio rompe gli indugi «Comunali, ci sono ma serve cambiare passo»
La docente rompe il silenzio: serve un cambio di passo
TRENTO Nei giorni scorsi, dopo essere stata chiamata in causa dal centrosinistra, ha preferito non esprimersi. Ma le richieste di impegnarsi in prima persona — leggi: diventare la candidata sindaco del capoluogo dell’alleanza democratica — si sono moltiplicate. E allora Barbara Poggio ha deciso di rompere il silenzio. E di affidare a un lungo post su Facebook la sua riflessione. Che, di fatto, apre a un suo coinvolgimento, ponendo però alcune condizioni per dar vita a una «scommessa» in cui credere.
«Le sollecitazioni mi hanno spiazzato» ammette la prorettrice. Che analizza i motivi «per cui il mio profilo avrebbe potuto essere adatto» per la carica di sindaco. Individuando tre aspettative dei cittadini: la necessità che la politica porti avanti «valori costitutivi di una democrazia avanzata e inclusiva», l’importanza di «ripensare le logiche tradizionali di fare politica, promuovendo coinvolgimento e partecipazione» e «adottare atteggiamenti orientati al dialogo».
«Proprio per queste ragioni — spiega Poggio — ritengo che il punto in questo momento non sia tanto la mia personale disponibilità a una candidatura, né quella di altri, ma piuttosto la necessità di stimolare un più generale cambio di passo e di prospettiva». La prorettrice invita a lavorare «a un progetto comune di ampio respiro, capace di attivare le molte risorse ed energie presenti sul territorio». Uno scenario, avverte, dove «i nomi sono importanti ma non risolutivi: ciò che più conta è mettere insieme le forze di tutti coloro che sono disponibili a ragionare e trovare risposte condivise sulle questioni concrete che riguardano la vita nella città, dagli squilibri sociali alle diverse opportunità tra generazioni, alle risorse nei diversi territori, fino alla mobilità e alla sostenibilità ambientale». In questa scommessa, nell’«incontro serio e responsabile tra persone che si impegnano», Poggio si sente a suo agio: «Mi sentirei di contribuire, mettendo a disposizione competenze ed esperienza, così come potrebbero fare molte altre persone, se poste di fronte all’autentica opportunità di essere parte di un processo di ridefinizione condivisa della visione di città in cui vivere». Proprio questo è l’altro punto: l’invito è rivolto a «tutti coloro che hanno a cuore il futuro della città», affinché si impegnino. Con i partiti a fungere da «collettori di questo impegno di ideazione collettiva». «La strada per affrontare le sfide più difficili — dice Poggio — non passa attraverso distinguo e frammentazioni». E nemmeno «per l’attesa di qualche figura salvifica». «Ma implica — conclude — uno sforzo di immaginazione rispetto al tipo di scenario a cui tendere e al ruolo che ognuna e ognuno di noi può giocare per costruirlo».