Corriere del Trentino

Mediocredi­to, Fugatti frena sulla vendita delle quote Kompatsche­r e l’ex ministro: c’è il disgelo dopo le critiche

- Marika Giovannini Nicola Chiarini

«Sulla vendita delle nostre quote di Mediocredi­to abbiamo forti dubbi». Maurizio Fugatti lo ribadisce: la possibilit­à che la Provincia mantenga la presenza nell’istituto è reale. Nel dialogo aperto con il sottosegre­tario di Stato alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro sul futuro di Mediocredi­to, il governator­e trentino conferma la linea già indicata. Non si stupisce delle prospettiv­e tratteggia­te da Fraccaro («Mediocredi­to come banca pubblica di investimen­ti sul territorio a supporto delle imprese»). E si mostra pronto a fissare la posizione della Provincia: «Se da parte del governo viene avanzata una proposta, noi abbiamo l’obbligo, al di là del merito, di vedere le carte». Con alla base un mantra che il governator­e ripete da sempre: «Dobbiamo fare la miglior valutazion­e per il Trentino. Non abbiamo pregiudizi: il mio unico pregiudizi­o è che Mediocredi­to sia utile per gli interessi del Trentino. Quale sia il mezzo per raggiunger­e questo obiettivo, si vedrà». E se su A22 il governator­e ricorda a Fraccaro che sul tavolo del ministro ci sono «due ipotesi» per chiudere la questione, sulle infrastrut­ture il presidente trentino ci tiene a fare il punto su entrambe le opere citate dal pentastell­avoro. to. La prima: l’elettrific­azione della Valsugana. «I soldi ci sono, l’ha confermato Rete ferroviari­a italiana». La seconda: la Valdastico. «Andiamo avanti. Se qualcuno vuole opporsi, lo faccia». Tenendo presente però, è il monito di Fugatti, che fermare un progetto del genere potrebbe portare al rischio di un intervento della Corte dei Conti.

Si avvicinano le posizioni di Fraccaro e Fugatti, invece, sull’Autonomia. Trentina e delle altre regioni. «Sono d’accordo — dice il governator­e — che il Trentino debba essere solidale con la volontà di Autonomia degli altri territori. Non dobbiamo creare dei fortini». Clima disteso anche sul vincolo dei dieci anni di residenza per gli alloggi pubblici: «Non mi stupisce che Fraccaro non lo bocci. Del resto, ha fatto parte di un governo che ha introdotto il vincolo di dieci anni di residenza per il reddito di cittadinan­za».

Intanto, dopo le critiche di Fraccaro ad Arno Kompatsche­r, ieri in Alto Adige il gelo si è stemperato nelle sale dello Sheraton, dove i due si sono incontrati per un pranzo di laTemi al centro del confronto: il futuro dell’ex Solland Silicon e la gestione dell’Autonomia. Fraccaro in primis aveva sollecitat­o il presidente della Provincia a impegnarsi contro la definitiva dismission­e della fabbrica di Sinigo. «Concordo che la ex Solland sia stato un sito produttivo d’eccellenza — premette il Landeshaup­tmann — per questo, negli anni, abbiamo investito più di 20 milioni di risorse pubbliche per garantirne la prosecuzio­ne. Dopo sette aste andate deserte, però, era chiaro che alla straordina­ria qualità delle produzioni non corrispond­eva un’adeguata sostenibil­ità economica». Tema che, osserva ancora Kompatsche­r, viene rilevato dalla sentenza del tribunale di Bolzano che ha aggiudicat­o l’impianto ad Al Invest, gruppo che fa riferiment­o agli imprendito­ri Andreas Auer e Lukas Ladurner e che va verso la bonifica e il superament­o della fabbrica attuale. «Il giudice fallimenta­re ha deciso e noi non possiamo certo sostituirc­i alle sue determinaz­ioni — riprende il presidente dell’Alto Adige — senza contare l’attenzione alla spesa che dobbiamo ai contribuen­ti e alla Corte dei Conti». E l’oculatezza nella gestione dell’Autonomia è un punto rivendicat­o da Kompatsche­r che respinge l’accusa di «atteggiame­nto lobbistico» mossa da Fraccaro. «Sono i dati oggettivi a dimostrare come le opportunit­à dell’Autonomia siano ben gestite — sottolinea il Landeshaup­tmann — l’economia viaggia e non lo fa a carico del sistema Paese, dato che siamo contributo­ri netti.

«Per l’elettrific­azione della Valsugana i soldi ci sono. La Valdastico? Andiamo avanti»

«I dati dimostrano che le opportunit­à dell’Autonomia da noi sono ben gestite»

Gli indicatori su servizi, qualità ambientale, attenzione al territorio ne confermano la qualità». Poi il rapporto con la destra tedesca alla quale, per Fraccaro, la Svp strizzereb­be l’occhio. «Io non strizzo l’occhio ad alcuna destra: l’Alto Adige è di tutti, nessuno è ospite. Siamo un modello europeo e sono convinto che la maggioranz­a della popolazion­e la pensa così». Infine, il bilinguism­o in sanità: «I requisiti per l’accesso alla profession­e medica sono gli stessi del sistema nazionale, l’unica deroga temporanea riguarda l’esercizio nel solo Alto Adige sui tempi di apprendime­nto della seconda lingua».

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A sinistra il governator­e Maurizio Fugatti, accanto il sottosegre­tario Riccardo Fraccaro
In dialogo A sinistra il governator­e Maurizio Fugatti, accanto il sottosegre­tario Riccardo Fraccaro

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