Le pizze di Marzia Ricette gourmet
Sbarca in Alto Adige la chef Buzzanca, simbolo della rinascita di L’Aquila «Qui riparto da un luogo sereno»
Nel ristorante dell’omonima cantina, la nuova gestione della giovane cuoca Anche piatti con prodotti locali come il gelato al Gewürztraminer e zenzero
Preannunciata da un insolito vento del Nord, Vianne Rocher, indimenticabile protagonista del romanzo Chocolat di Joanne Harris, arriva a Lansquenet-sur-Tannes, piccolo e silenzioso villaggio francese in cui si vive all’insegna della tranquillité.
E così la chef Marzia Buzzanca, preannunciata dallo stesso vento (ma del Sud), è arrivata nella bucolica Termeno in Alto Adige, vicino a Bolzano all’«Hofstätter Garten», direttamente da L’Aquila, di cui è stata il simbolo della ricostruzione post sisma attraverso la rinascita resiliente dei ristoranti con il suo locale «Percorsi di gusto», tre spicchi per la guida del Gambero Rosso e innumerevoli premi. La protagonista di Chocolat e Marzia Buzzanca hanno molto in comune: stesso anticonformismo, stessa voglia di vivere senza compromessi, spirito nomade e passione per il loro lavoro. mentre la Vianne letteraria e cinematografica è pasticcera e conquista i paesani con i suoi peccaminosi cioccolatini, la chef Marzia, invece, cercherà di conquistare il cuore dei termenesi con le sue famose pizze gourmet, le ammiccanti amatriciane e le spezie, che come un amuleto porta sempre con sé.
La chef ha deciso di lasciare L’Aquila, perché resilienza non significa solo reagire positivamente alle avversità, accettando le situazioni sfavorevoli, ma anche prendere in mano il proprio destino e portare la vita nella direzione che si desidera. E la chef Marzia aveva voglia di ripartire da un luogo sereno immerso nella natura. Ha rinunciato a un progetto a Milano per prendere in gestione l’«Hofstätter Garten», il ristorante e pizzeria gourmet dell’omonima e famosa cantina.
Una scelta fuori dal coro preferire Termeno in Alto Adige, alle luci della ribalta di Milano. Come mai questa decisione?
«Nella vita, oltre a mia figlia, ho due grandi amori: il primo è il vino, infatti in primis sono sommelier e poi la pizza. Poter unire queste due cose all’«Hofstätter Garten» è stata un’occasione irrinunciabile. Avevo voglia di fare un’esperienza nuova, allargare il mio bagaglio culturale, e così, eccomi qui, a vivere la mia terza vita…»
La «prima vita» è stata il ristorante «Vinalia» a L’Aquila distrutto dal sisma del 2009, la «seconda vita» il locale «Percorsi di gusto», dove ha deciso di traslocare per non abbandonare L’Aquila…
«Ho sempre cercato di fare qualcosa per gli altri e per la mia città, L’Aquila. Ora, invece, ho pensato a me, ma non ho abbandonato l’Abruzzo, nel menù a Termeno uso molta materia prima abruzzese, di cui spero di essere una buona ambasciatrice»
Cosa ci sarà di di altoatesino nel suo menu?
«Ci sono un impasto della pizza al Lagrein di Hofstätter, un gelato al Gewürztraminer e zenzero e anche molta contaminazione, come nel Viaggio della Gricia, ricetta della cucina laziale che propongo in due versioni nello stesso piatto: classica, con il guanciale, e rivisitata, con speck e spuma di Pecorino»
Niko Romito, Davide Oldani, i fratelli Cerea, sono solo alcuni dei famosi chef stellati con cui ha relazioni di amicizia e di lavoro. C’è qualcosa che l’ha ispirata nella loro cucina?
«Molte cose. Ho creato la pizza “Dedicata a Francesco Apreda”: per ora non la propongo perché voglio partire con calma, vedere come risponde il territorio altoatesino. Poi, se tutto va come spero, inizierò a fare anche cose più particolari. Sono ottimista: tutte le mattine apro la finestra, respiro quest’aria, vedo questo paesaggio meraviglioso e mi sembra di essere in paradiso».