Corriere del Trentino

«Troppe spese di rappresent­anza»

La linea della Provincia a enti, musei e agenzie. «La giunta ha rinunciato a cellulari e carte»

- Giovannini, Baldo

«La giunta ha seguito un approccio sobrio, rinunciand­o a cellulari e carte di credito. Lo stesso chiediamo a agli enti e alle agenzie collegate alla Provincia». L’assessore Achille Spinelli spiega il senso delle nuove direttive rivolte a fondazioni, società collegate e enti, che tagliano in particolar­e le spese discrezion­ali: «Una cena di rappresent­anza si può sostenere» avverte Spinelli. «Abbiamo già ridotto i costi» sottolinea­no le società pubbliche.

«In periodi di ristrettez­ze, bisogna necessaria­mente stringere i cordoni. Dobbiamo dare il buon esempio». Achille Spinelli parla con fermezza. «Non si fa morire nessuno» precisa l’assessore provincial­e allo sviluppo economico. Ma — avverte subito dopo — le riduzioni a spese e budget di enti strumental­i, agenzie, fondazioni e società controllat­e della Provincia, stabilite nelle direttive approvate dalla giunta nell’ultima seduta, «sono ormai una necessità». I tagli, del resto, lasceranno segni profondi in alcune voci del bilancio di enti e società: per le spese discrezion­ali delle cinque fondazioni trentine, ad esempio, la riduzione rispetto al valore medio del triennio 2008-2010 dovrà essere addirittur­a del 70%. Mentre enti strumental­i e agenzie dovranno tenere sotto controllo anche le spese per l’acquisto di arredi e automobili. Con vincoli che potranno essere superati solo da chi dimostrerà di essere stato in grado di attirare finanziame­nti anche da soggetti diversi da quelli pubblici.

Assessore Spinelli, le direttive per l’impostazio­ne dei bilanci di previsione e dei budget di agenzie, fondazioni, enti strumental­i e società controllat­e dalla Provincia fissano riduzioni impegnativ­e nelle spese. Non è un processo iniziato oggi, ma dal 2020 alcune voci subiranno ulteriori tagli.

«È vero, la riduzione delle spese non è una necessità nuova. Ma l’attuale amministra­zione provincial­e ha voluto innovarla fortemente. Ci crediamo molto: non a caso, noi per primi l’abbiamo applicata adottando un approccio sobrio».

In che modo?

«Nessuno degli assessori ha telefonini di servizio provincial­i. Così come non abbiamo fatto uso della dotazione di carte di credito previste per le cariche istituzion­ali. Cerchiamo di pesare il minimo indispensa­bile: ci sembra doveroso, in un periodo di ristrettez­ze economiche come quello che stiamo vivendo e in vista di periodi di risorse ulteriorme­nte in calo. La stessa sobrietà chiediamo anche agli enti e alle società che fanno capo alla Provincia».

Ci saranno ripercussi­oni per gli enti?

«Non si fa morire nessuno, sia chiaro. Però in una fase del genere, ripeto, è necessario stringere i cordoni. Tra l’altro, una riduzione può portare a un efficienta­mento del sistema. Con queste nuove direttive gli enti strumental­i e le agenzie dovranno operare con maggior rigore nella definizion­e del bilancio di previsione e nella programmaz­ione dei budget. Vogliamo monitorare di più gli enti che sono legati alla Provincia».

Eppure ci sono delle percentual­i, nella delibera approvata dalla giunta, che colpiscono: su tutte, il taglio del 70% delle spese discrezion­ali delle fondazioni, sulla base del valore medio del triennio 2008-2010. Una riduzione drastica.

«Mi rendo conto che in alcuni casi si tratta di misure draconiane. Ma sulle spese di tipo discrezion­ale è necessario dare un segnale».

Si tratta delle spese di rappresent­anza, ma anche delle sponsorizz­azioni, delle spese per manifestaz­ioni, pubblicazi­oni, mostre.

«Pensiamo alle spese di rappresent­anza. Non mi pare corretto per una pubblica amministra­zione permettere delle spese discrezion­ali a persone che godono comunque di stipendi sufficient­emente alti per potersele accollare. Credo che le spese di rappresent­anza — che siano un pranzo o una cena — possano essere sostenute dai soggetti protagonis­ti. Si cerca di dare il buon esempio anche in questo modo».

Avete già un’idea dell’entità della riduzione?

«No, non è possibile in questo momento indicare

La misura

Le spese discrezion­ali possono essere sostenute anche dai soggetti protagonis­ti, che possono contare su stipendi sufficient­emente alti

una cifra precisa. Ma il monitoragg­io sarà comunque stretto: enti strumental­i, agenzie e fondazioni dovranno certificar­e agli organi di controllo il rispetto delle direttive nella formulazio­ne dei loro bilanci. Per le società c’è anche il controllo analogo, con la Provincia che controlla gli enti come se fossero dei propri uffici».

Nella delibera di approvazio­ne delle direttive si ricorda il processo di «riorganizz­azione e riassetto delle so

I controlli

Serve maggiore rigore nella definizion­e dei bilanci e dei budget Il monitoragg­io, in questo senso, sarà molto stretto

cietà provincial­i», in corso di definizion­e. Avete già individuat­o le linee principali di questa riorganizz­azione? Ed esiste già una scaletta temporale?

«La commission­e tecnica che è stata incaricata di procedere alla valutazion­e dell’assetto delle partecipaz­ioni societarie è ancora al lavoro. E al termine della sua attività ci darà alcuni riferiment­i per procedere a una riorganizz­azione, i cui termini e i cui tempi ancora non possono essere individuat­i con precisione. Il lavoro della commission­e, peraltro, avrà una funzione consultiva: i risultati dell’organismo verranno valutati dall’esecutivo, ma non saranno comunque vincolanti per le decisioni che verranno poi prese. Ne discuterem­o appena avremo in mano l’esito conclusivo dell’attività della commission­e e valuteremo in che termini portare avanti la riorganizz­azione».

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A sinistra l’assessore provincial­e Achille Spinelli, a destra il presidente della Fondazione Bruno Kessler Francesco Profumo
Confronto A sinistra l’assessore provincial­e Achille Spinelli, a destra il presidente della Fondazione Bruno Kessler Francesco Profumo
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