Medicina, Fugatti corre «Scelta in pochi mesi, giusta l’accelerazione»
Il governatore: «Pronto ad ascoltare tutti, ma la priorità è trovare soluzioni»
«Se non avessimo impresso un’accelerazione ora non si parlerebbe di un corso di laurea in Medicina a Trento». Il governatore Maurizio Fugatti non si ferma. E nonostante le polemiche fissa tempi stretti per la scelta di una sede distaccata dell’Università di Padova in provincia: «Ci siamo dati pochi mesi di tempo». Poi risponde a Verona: «Prima non ci trovava appetibili, ora sì».
La risposta a De Leo
«Adesso Verona è disponibile? Bene, fa piacere. Ma noto la tempistica»
Rapporti Non c’è lo zampino di Zaia dietro questa operazione. Si tratta di una decisione trentina
Il nodo Il dato di fatto è che non troviamo medici: me lo conferma anche Bordon
«La verità è che se non avessimo impresso un’accelerazione ora non si parlerebbe di un corso di laurea di Medicina a Trento». Il presidente della Provincia Maurizio Fugatti aggira le polemiche e rivendica la scelta di aprire dei tavoli tecnici con l’Università di Padova per portare Medicina a Trento. Il rettore trentino Paolo Collini non ne era informato e non ha nascosto il suo «stupore», ma Fugatti assicura: «Abbiamo chiarito, ora è tutto a posto». Domenico De Leo, preside del Dipartimento di Medicina di Verona — con il quale la Provincia di Trento ha una collaborazione ventennale — al nostro giornale ha ammesso invece «amarezza, sconcerto e disagio».
Fugatti, ha scatenato un mare di polemiche...
«Noi ci troviamo quotidianamente ad avere carenza di medici negli ospedali sia centrali che periferici. Ai cittadini interessa che risolviamo questo problema, non i formalismi o le polemiche Trento-Verona-Padova».
E la mancanza di medici si risolverebbe con il corso di laurea a Trento?
«Intendiamoci: non la mattina dopo, ma nel medio periodo crediamo che aiuterebbe a risolverlo».
Il Dipartimento di Medicina di Verona accoglie già una quota significativa di studenti trentini. Il suo preside De Leo dice che tutti vengono poi dirottati in Trentino per i tirocini e le specializzazioni...
«Io so che i medici non li trovo, questo è un dato di fatto. Me lo conferma anche il direttore dell’azienda sanitaria».
C’è chi ha scritto che dietro la sua decisione di fare asse con Padova ci sia lo zampino della Regione Veneto di Zaia...
«No. Questa è una decisione trentina che nasce dalla volontà di risolvere il problema dei pochi medici nel più breve tempo possibile e in maniera realistica e pratica».
De Leo, che è preside da un anno, sostiene anche di non aver mai ricevuto da Trento la richiesta di un corso di laurea in Medicina. Per questo è sconcertato dal vostro dialogo con Padova.
«Trento si è fatta avanti con Verona a suo tempo, questa necessità di portare il corso di laurea di Medicina non nasce con il mio insediamento. E ho letto sui giornali che il nuovo rettore di Verona (Pier Francesco Nocini, in carica da due mesi ndr) ha ammesso che chi c’era prima di lui ha tergiversato. In passato c’era stata un’interlocuzione e un’ipotesi di lavoro con l’Università di Verona, ma non aveva dato i risultati che si speravano. Avendo il timore che anche in questa fase non ci potessero essere esiti positivi, abbiamo percorso un’altra strada».
Con l’Università di Padova. «Tengo a precisare che per ora si tratta solo di tavoli tecnici e servirà un parere del ministero, non decidiamo noi. Resta dunque tutto da vedere. Ora da quanto apprendo sui giornali vedo che anche l’Università di Verona casualmente si dimostra disponibile. Bene, fa piacere».
Verona cerca un confronto. Vi parlerete?
«Abbiamo un discorso aperto con Padova, ma parliamo con tutti, figurarsi se non lo facciamo con Verona con cui c’è un rapporto lungo anni che non vogliamo disperdere, semmai approfondire e sviluppare. Noto solo la casualità di questa disponibilità che arriva dopo questa nostra accelerazione. Fino a una settimana fa Trento per Verona non era appetibile, ora lo è diventata».
Che tempi si è dato per capire se e come portare Medicina a Trento?
«Qualche mese. Entro allora dobbiamo aver definito se è possibile creare un corso di laurea in Medicina».