Corriere del Trentino

La fusione con Lavis, tocca a Trento

Fusione, l’ultimo atto. Carige, allo studio il board

- E. Fer.

Dopo la burrascosa assemblea di venerdì della Cassa rurale Lavis Mezzocoron­a Valle di Cembra, stasera sono i soci della Cassa rurale di Trento a essere chiamati a esprimersi sul progetto di fusione.

Dopo la burrascosa assemblea di venerdì sera al PalaRotari, che ha sancito — seppur in maniera fortemente contestata — il «sì» alla fusione della Cassa rurale Lavis Mezzocoron­a Valle di Cembra con la Cassa rurale di Trento, questa sera tocca proprio ai soci della banca del capoluogo esprimersi sul progetto di fusione per incorporaz­ione.

Al grido di «Vieni, intervieni, vota» la Rurale di Trento chiama a raccolta i propri soci affinché si esprimano sul tema. Il voto positivo è dato per scontato, ma c’è chi giura che almeno una ventina di soci farà proprio il motto per dire no a un matrimonio in cui uno dei due «sposi» ha dimostrato di non essere pienamente convinto. A ogni modo, la strada per la fusione dovrebbe essere spianata.

C’è anche chi, fra i soci della Rurale di Lavis, Mezzocoron­a,

Valle di Cembra contrari alla fusione, attende l’esito della votazione di stasera sia per spostare la propria liquidità verso un altro istituto di credito, sia per procedere con un esposto in Procura in merito alla regolarità dello svolgiment­o dell’assemblea dello scorso venerdì. Fra i fatti contestati, la votazione svoltasi per alzata di mano, la registrazi­one dei voti terminata dopo mezzanotte, ma anche la chiusura del parcheggio delle Cantine Rotari a mezzanotte e, sempre alla stessa ora, la partenza dei pulmini verso la val di Cembra, che hanno spinto diversi soci contrari a non attendere di registrare il proprio voto.

Nel frattempo il Fondo interbanca­rio e Cassa centrale banca — ovvero i futuri azionisti di peso di Carige — stanno lavorando alla definizion­e del board della nuova banca ligure. Di certo non ne faranno parte i commissari straordina­ri, che a fine gennaio termineran­no il loro mandato: con una lettera ai dipendenti Pietro Modiano, Fabio Innocenzi e Raffaele Lener hanno annunciato il loro passo indietro. Nella lettera spiegano anche di aver «avviato l’iter per l’approvazio­ne del prospetto per l’aumento di capitale» che attende ora il via libera di Bce e Consob e che dovrebbe essere completato in dicembre. Al momento le valutazion­i per il nuovo cda sono in corso: gli organi dello Schema volontario del Fitd (che avrà tra il 73% e l’82% della nuova Carige) starebbero lavorando sulle candidatur­e, che dovranno ovviamente essere gradite anche a Ccb.

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