Musei e fondazioni non si scompongono «Risparmiamo già»
Maraniello: «Siamo pronti». Masè: «Cambia poco»
TRENTO Direttori e presidenti di musei e fondazioni, di parchi ed enti funzionali, un po’ se l’aspettavano. Dei tagli alle spese decisi dalla giunta, del draconiano contenimento dei scorsi messo nero su bianco con una delibera, non sembrano affatto preoccupati: «Sono parecchi anni che ci viene chiesto di usare le risorse con oculatezza e le percentuali di spesa ammesse sono di fatto in linea con le richieste precedenti».
Su proposta del governatore Fugatti, l’ultima riunione di giunta ha deliberato che le agenzie e gli enti strumentali della Provincia di Trento — tra questi il Mart e il Muse ma anche il Parco Adamello-Brenta — «a decorrere dall’anno 2020 possono affidare nuovi incarichi per studio ricerca e consulenza per un importo complessivo non superiore al 35% delle corrispondenti spese riferite al valore medio degli esercizi 2008 e 2009», mentre la percentuale delle spese discrezionali — mostre, convegni e manifestazioni – «non può superare il 30% del corrispettivo medio del triennio 2008-2010».
Gianfranco Maraniello, direttore del Mart, non si scompone di fronte a questi limiti di spesa: «Non ci preoccupiamo — afferma — anche perché noi siamo già al di sotto di questi parametri. Il mondo è cambiato, non sono più gli anni d’oro in cui si poteva spendere senza limiti. Ora – sottolinea il direttore – facciamo i conti con un bilancio che dal 2008 è calato di un terzo, quindi la nostra spending-review l’abbiamo già fatta». Per Maraniello «la sostanza non cambia» e queste richieste da parte della Provincia sono «comprensibili»: «I tagli e il contenimento della spesa sono argomenti che ho già affrontato in passato, quando ero a Bologna. Il Trentino è rimasto per tanto tempo estraneo a questo, anche per la sua autonomia. Adesso cambiano le cose e ci si attrezza per farvi fronte». Come? «Facendo attività commisurate, gestendo le risorse in modo virtuoso. Siamo enti pubblici e per forza ci si deve allineare alla cornice generale che soffre una diminuzione di risorse».
Anche il direttore del Muse Michele Lanzinger è sulla stessa lunghezza d’onda dell’omologo del Mart: «Le richieste del 2020 sono le stesse degli anni scorsi. E anche il trasferimento è rimasto immutato. Il prossimo anno sarà quindi la fotocopia del 2019». Spiega poi che le percentuali di riduzione della spesa non sono aumentate: «È addirittura positivo avere una certezza di base sui trasferimenti e sulle soglie di spesa, così da poter impostare una gestione programmata. Altrove, in altre situazioni — osserva Lanzinger — questo non è affatto scontato e l’elemento di stabilità non è poi così definito».
«I trasferimenti sono uguali allo scorso anno – conferma il presidente del Parco AdamelloBrenta Joseph Masé — con una leggera contrazione di 40.000 euro». Per quanto riguarda i limiti di spesa è il direttore dell’Ente parco Cristiano Trotter a fare alcune precisazioni: «I parametri sono identici agli scorsi anni e dal punto di vista sostanziale nulla cambia. Si tratta di direttive emanate annualmente dopo la contrazione delle risorse pubbliche in seguito al Patto di Milano e di Garanzia».
Dentro precise percentuali di spesa dovranno sottostare anche le fondazioni e gli enti di ricerca. Anche la Fondazione Edmund Mach e la Fondazione Bruno Kessler per le quali è prevista «una riduzione delle spese per nuovi incarichi di studio, ricerca e consulenza di almeno il 65% rispetto alle corrispondenti spese riferite al valore medio degli esercizi 2008 e 2009» e «una riduzione del 70% rispetto al valore medio del triennio 2008-2010 delle spese di natura discrezionale» come ad esempio «mostre e relativi pubblicazioni e attività promozionali, convegni, manifestazioni, pubblicità, iniziative di comunicazione, sponsorizzazioni, realizzazione e acquisto di pubblicazioni, anche online, produzioni audiovisive, progetti grafici e spese di rappresentanza».
La parte della ricerca viene intaccata indirettamente, in quanto il limite di spesa da rispettare si riferisce soltanto per la parte degli incarichi extra-personale. Spesso però, per nuovi filoni di ricerca, sono necessari incarichi esterni, per rispondere alla rapidità e alla discrezionalità che la ricerca impone. Questo trapela dall’interno delle fondazioni, che per le altre parti della delibera non manifestano grandi preoccupazioni. I crucci sono legati al budget che la Provincia di Trento assegna alle fondazioni: «Quello della Fbk — affermano alcuni funzionari — è già diminuito di due milioni di euro».