Toto Forray provato «La vedevo in palestra, scioccato per la notizia Ci si sente impotenti»
Èprovato Toto Forray, il capitano della Dolomiti Energia. Si dice scioccato mentre racconta di Serena Pedergnana, che conosceva e incontrava in palestra il sabato mattina nell’ambito del progetto «Everybody needs some basket» promosso da Dolomiti energia for no profit. Uno dei vari impegni del playmaker trentaduenne argentino, da poco papà per la seconda volta, che lo vede attivo in progetti nelle scuole o strutture con minori.
Lei conosceva Serena, come ha reagito alla notizia della sua morte?
«La conoscevo da un paio di anni. Ho avuto modo di incontrarla varie volte nei diversi eventi di inclusione e anche nelle conferenze per presentarli: l’ultima è stata a ottobre, le avevo parlato dei miei progetti per questo inverno ed era molto interessata. È stato molto triste sapere della sua morte, uno choc per tutti noi. Oltre per il fatto di conoscerla c’è la sensazione di averla potuto aiutare di più e di non averlo fatto, ti passa anche questo per la testa... È stata una botta».
Com’era Serena?
«Era una giovane molto attiva e partecipe nei progetti fatti, interagiva tantissimo con tutti, dava sempre la sensazione di essere disponibile, disposta a partecipare alle cose proposte, una persona presente e attiva. Oltre ai ritrovi il sabato per Everybody needs some basket, le piaceva molto venire alle partite della squadra: ricordo che metteva a posto i volantini prima di ogni partita sui sedili, era sempre presente, attiva, soprattutto l’anno scorso, quest’anno forse un po’ meno, dopo che era uscita dal percorso del centro di recupero».
Amava lo sport e il basket.
«Sì, le piaceva tanto, con alcuni di noi con cui aveva più confidenza, come me, Beto e Pascolo, giocatori con cui aveva fatto più incontri, si era più affezionata e veniva molto volentieri: è stato un colpo per tutti noi, siamo vicini alla famiglia».
Cosa è successo secondo lei?
«Non riesco a capire: l’ultima volta che le ho parlato un mese fa sembrava fosse bene indirizzata, alla fine le debolezze.. devono essere sempre tenute controllate e si vede che lei aveva avuto un calo, purtroppo».
Quale aiuto può dare questo progetto e quanto lo sport in generale può tenere lontano dalla tossicodipendenza?
«Lo sport è molto utile come prevenzione, può aiutare magari a non voler entrare in quel mondo, indicando le sane abitudini, anche se i progetti aiutano a far sentire parte di un gruppo e a tenere fuori dai problemi, a sapere che non si è soli, è nella prevenzione che bisogna puntare. Fare sport soprattutto».