Alto Adige, quadruplicate le morti bianche
D’Aurelio (Uil-Sgk): ispettori insufficienti. Domani presidio a Trento
BOLZANO I sindacati trentini e altoatesini si servono dello stesso sostantivo: emergenza. Dodici vittime sul lavoro dall’inizio dell’anno in Trentino, quindici a Bolzano, dove la cifra, rispetto allo stesso periodo del 2018, è quasi quadruplicata. Per la sicurezza sul lavoro Cgil, Cisl e Uil domani organizzano un presidio sotto piazza Dante.
Maurizio D’Aurelio, responsabile sicurezza sul lavoro Csr Uil-Sgk, snocciola i numeri dell’Inail: «Considerando il periodo che va da gennaio a settembre degli anni 2018 e 2019, i lavoratori che hanno perso la vita a causa di infortunio sul lavoro sono passati da 4 a 14, cui si deve purtroppo aggiungere la scomparsa di lunedì dell’addetto alla manutenzione delle strade avvenuta a Settequerce — elenca — ed è aumentato anche il numero degli infortuni sul lavoro denunciati, da 11.760 a 11.770». Le motivazioni, secondo D’Aurelio, sono molteplici: «La popolazione lavorativa della provincia di Bolzano è molto elevata e il sistema di formazione e informazione ai lavoratori è adeguato — sostiene — ciò che manca, ed è sempre mancato, è un altrettanto adeguato organo di vigilanza. Ciò non significa che gli ispettori del lavoro non siano all’altezza, anzi, fanno miracoli per il numero esiguo di risorse che hanno sul territorio, ma in una provincia con un numero così elevato di occupati sono insufficienti».
«La Provincia non può correre il rischio di non dare risposte — aggiunge — deve dimostrare che è in grado di fare meglio dello Stato». A Trento, sempre domani, una delegazione delle tre confederazioni incontrerà i rappresentanti dei gruppi consiliari.
Nel frattempo i segretari di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil chiedono l’apertura di un confronto con Ance del Trentino e l’associazione degli artigiani per la nomina dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali (Rlst), «unico riferimento certo per i dipendenti di piccole e piccolissime imprese».