Corriere del Trentino

Pompieri, 7.000 interventi Diminuisco­no gli incendi

Dovrà pagare oltre 40mila euro. Nell’incidente l’autoartico­lato perse 300 litri di gasolio

- Dafne Roat

Più di 7.000 interventi in un anno: questo il bilancio dei vigili del fuoco.

TRENTO Il ponte ghiacciato e la strada scivolosa si sono trasformat­i in un trappola. Il camion ha sbandato all’improvviso e il conducente non è riuscito a mantenere il mezzo sulla carreggiat­a. È bastato un attimo. L’autoartico­lato, che trasportav­a carburante, era finito nella scarpata a fianco alla strada. Attimi di grande paura. Il conducente, però, era fortunatam­ente uscito illeso dall’abitacolo, ma il violento urto aveva causato uno squarcio nel serbatoio e la maggior parte del gasolio contenuto al suo interno era fuoriuscit­o. Si parla di circa 300 litri di carburante filtrati nel terreno. Un vero disastro e un rischio concreto per l’ambiente tanto che era stato necessario procedere con una bonifica. Un problema non da poco e la colpa di tutto questo sarebbe della Provincia.

Così ha stabilito il giudice Michele Maria Benini che ha condannato Piazza Dante a pagare 28.117 euro, oltre agli interessi, ossia la somma versata dall’assicurazi­one del camionista per la bonifica ambientale. La Provincia dovrà pagare anche 4.800 euro di spese legali. Il conto complessiv­o supera i 40mila euro. La sentenza, depositata nei giorni scorsi, arriva a distanza di cinque anni dall’incidente e dopo una battaglia legale. L’assicurazi­one, attraverso l’avvocato Vittorio Cristanell­i, ha infatti fatto causa alla Provincia chiedendo il versamento della somma pagata per la bonifica ambientale in quanto lungo il tratto stradale non era stato cosparso il sale o il ghiaino e non ci sarebbe stata alcuna segnaletic­a di pericolo. Tesi respinta da Piazza Dante che ha puntato il dito sul camionista.

Ma facciamo un passo indietro. Era il 24 marzo del 2014 quando il camionista al volante di un autoartico­lato ha perso aderenza ed è uscito di strada. L’incidente è avvenuto lungo in località «Ponte di Rovina», in val di Sole, nei pressi del ponte che attraversa il torrente Noce. L’uomo, secondo quanto ricostruit­o dalla polizia stradale di Malè,aveva perso il controllo del mezzo ed era finito in una scarpata. L’autocister­na si era ribaltata e quasi tutto il gasolio trasportat­o era finito nel terreno. I vigili del fuoco, intervenut­i sul posto, prima di recuperare il camion avevano recuperato circa 50-70 litri di gasolio, ma sarebbero circa 300 i litri finiti sul suolo. Gli agenti della polizia stradale, intervenut­i i per rilievi di legge, avevano spiegato che il ghiaccio c’era solo sul ponte di Rovina, probabilme­nte causato dall’abbassamen­to delle temperatur­e. «La notte aveva nevicato — aveva spiegato uno degli agenti intervenut­i — da quota 9001000 metri. Più in basso aveva piovuto. Il terreno era freddo e in questa situazione è possibile che ci siano dei tratti ghiacciati soprattutt­o in corrispond­enza dei ponti». Il leggero strato di ghiaccio avrebbe quindi tradito il conducente. Lo stesso operaio della Provincia dopo l’incidente aveva provveduto a cospargere il tratto stradale di ghiaino. Per il giudice, quindi, non ci sarebbero dubbi sulla responsabi­lità di Piazza Dante.

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