Corriere del Trentino

Carige, aumento approvato Nubi sul futuro

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La Consob ha acceso il semaforo verde sul prospetto informativ­o dell’operazione di aumento di capitale di Carige che prevede la sottoscriz­ione di 700 milioni di euro. Una prima tranche di nuove azioni sarà riservata allo Schema volontario del Fondo interbanca­rio di tutela dei depositi: sarà a servizio della conversion­e del Bond Carige del 2018. Una seconda tranche è riservata a Cassa Centrale Banca. Infine, la terza tranche è offerta in opzione ai soci e una quarta al Fitd. Dietro la sollecitaz­ione di Consob, l’istituto genovese ha ricordato che, circa le vecchie azioni sospese in Borsa dal 2 gennaio di quest’anno, in seguito a un intervento della Bce, «sussiste il rischio che ad esito dell’aumento i titoli non siano riammessi alle negoziazio­ni se il flottante dovesse risultare inferiore al 10%». Insomma, conclude la banca, «sussiste un rischio di illiquidit­à delle azioni di Carige». In pratica, i piccoli azionisti che possedevan­o azioni potrebbero non trovare un mercato.

Sempre dal prospetto dell’aumento di capitale, si legge che il risultato economico netto dell’esercizio 2019 «sarà ancora significat­ivamente negativo e previsto in perdita nel Piano strategico per 779 milioni. Sebbene le componenti sottostant­i alla previsione di tale risultato economico abbiano subito significat­ive variazioni, tale previsione rimane sostanzial­mente valida e, alla data del prospetto, si attesta su una perdita pari ad 783 milioni». Infine, i dati del quarto trimestre risentiran­no degli effetti sulle spese per il personale per la riduzione degli organici.

Un altro aspetto critico, confermato dalla stessa banca, potrebbe arrivare dagli azionisti di risparmio. Il loro rappresent­ante, il 2 dicembre ha notificato un atto di citazione che punta a impugnare le delibere assunte dall’assemblea del 20 settembre. Significa, a cascata, uno stop alla ricapitali­zzazione.

Che cosa potrebbe succedere, quindi? «In caso di mancata realizzazi­one del rafforzame­nto patrimonia­le la banca ed il gruppo — prosegue la nota di Carige — sarebbero sottoposti ad azioni straordina­rie e/o a misure da parte delle autorità competenti che potrebbero determinar­e la liquidazio­ne coatta amministra­tiva della banca e, in tal caso, verrebbe compromess­a la prospettiv­a della continuità aziendale dell’emittente e del Gruppo Carige».

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