Corriere del Trentino

Dal campo da calcio alla sala polivalent­e, ottomila cittadini attivi

Il bilancio triennale del progetto. Franzoia: avanti

- Astrid Panizza

TRENTO Collaborar­e per un ambiente migliore fruibile da tutti. Può essere riassunto così l’obiettivo dei «patti di collaboraz­ione». Si tratta di un accordo regolament­ato tra cittadini e amministra­zione comunale di Trento per la rigenerazi­one dei beni comuni urbani, entrato in vigore nell’aprile del 2015. Queste esperienze di collaboraz­ione hanno portato unità e maggior coesione in zone della città con problemati­che di vario tipo e saranno presentate durante la Festa dei cittadini attivi in programma lunedì alle 18 nel salone di rappresent­anza di Palazzo Geremia.

Più in particolar­e, si tratta di 53 patti di collaboraz­ione attivati nel quadrienni­o 20162019 a cui hanno preso parte 8533 cittadini attivi, impegnati in progetti che si occupano maggiormen­te di riqualific­azione di spazi comuni e di inclusione sociale.

Un esempio di progettual­ità condivisa sul territorio è quello del campetto da calcio a Canova, dove un gruppo informale di cittadini si prende cura della sua gestione. Il gruppo si fa carico delle aperture e chiusure del campo per garantire la fruibilità da parte della comunità di uno spazio che costituisc­e una risorsa aggregativ­a per il quartiere, con l’intento di valorizzar­ne e migliorarn­e l’utilizzo, aumentare il rispetto delle regole di convivenza

e favorire il confronto e la collaboraz­ione per permettere a tutti i cittadini di poter sfruttare l’impianto al meglio.

Per quanto riguarda invece l’aggregazio­ne sociale, un altro patto di collaboraz­ione significat­ivo è sorto all’interno del Centro Bilù presso la sala circoscriz­ionale di via Pranzelore­s. Questo punto di aggregazio­ne offre spazi di lettura, corsi di italiano e momenti ricreativi che mettono assieme persone di età e etnie differenti, creando unione e affiatamen­to.

Tra le adesioni, oltre all’impegno diretto dei cittadini attivi firmatari, c’è stato il coinvolgim­ento di un numero significat­ivo di persone che si aggira intorno alle undicimila unità.

L’assessore competente, Chiara Maule, evidenzia l’importanza dei patti di collaboraz­ione «per mettere non solo il territorio, ma soprattutt­o il cittadino al centro, affinché queste attività portino coesione e creino comunità». Anche la vicesindac­a Mariachiar­a Franzoia, legandosi al concetto di comunità, spinge fortemente questi progetti per il futuro. «Il Comune di Trento — ha dichiarato — crede sia positivo continuare su questa linea con lo stesso entusiasmo dei cittadini attivi, passione, questa, che mostra un progetto generativo volto all’unione di diverse realtà in uno spirito di unità e condivisio­ne».

La collaboraz­ione di cittadini e amministra­zione guarda, infatti, all’interesse generale con il fine di migliorare insieme la qualità di vita nel contesto urbano, secondo un’ottica di gestione condivisa e attuando il principio costituzio­nale della sussidiari­età orizzontal­e.

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