Migranti e lavoratori senza casa, un gruppo di cittadini si attiva: 40 posti riaperti in via Carducci
BOLZANO Emergenza freddo? I bolzanini rispondono facendo rete. Un gruppo di privati cittadini, alcuni di loro già impegnati nell’ambito sociale, hanno deciso di propria iniziativa di rimboccarsi le maniche per trovare una sistemazione ai senzatetto di Bolzano nel periodo più freddo dell’anno. A dare il là ci ha pensato l’imprenditore locale Heiner Oberrauch, che ha messo a disposizione il suo immobile in via Carducci 19: «Ho sentito il volontario Paul Tschigg (Vinzibus) dire che in città ci sono più di 80 persone in lista d’attesa per un ricovero notturno. Tutto ciò è assurdo non possiamo permettere che le persone muoiano di freddo». La struttura, dal prossimo 10 dicembre fino a metà marzo 2020, accoglierà circa una quarantina di senzatetto. Un piano è riservato alle donne e alle famiglie, uno agli italiani e ai comunitari e un altro a migranti e i rifugiati. Gli ospiti potranno recarsi nella casa tra le 20 e le 22, e lasciarla alle 8 del mattino. Il team di volontari ha iniziato ad attivarsi fin da subito e in una settimana sono riusciti ad allestire i locali che ospiteranno i senzatetto. Ieri mattina alcuni dei cittadini volontari ha presentato l’iniziativa: «Ho contattato Tschigg, che non conoscevo, e gli ho chiesto se era disponibile a fare questa cosa insieme, dopodiché abbiamo creato un gruppo su Whatsapp coinvolgendo altri conoscenti disponibili ad aiutarci» spiega il patron di Salewa. I posti letto sono riservati a persone inserite in una lista d’attesa e chi pernotterà nella casa dovrà attenersi alle regole di comportamento oltre ad effettuare lavori di riordino dei locali per responsabilizzarli. «La lista è ancora da ultimare, sappiamo che saranno molti più dei 40/45 posti letto che vengono messi a disposizione. Oberrauch vorrebbe mettere dei container dove c’è l’orto della Salewa per aumentare il numero dei posti letto, ma procederemo per gradi per vedere come va» spiega Federica Franchi. I volontari fanno notare che ci sono varie tipologie di persone a cui servirebbe un posto letto: «Ci sono richiedenti asilo, di soggiorno, persone che hanno un lavoro ma non possono permettersi una casa. Ci sono anche casi non segnalati di persone che non si registrano perché si vergognano del loro stato» spiega Franchi. Secondo la relazione rilasciata il mese scorso da Chiara Rabini, consigliera e referente per il Comune dei richiedenti asilo, in Alto Adige il numero dei migranti così come le strutture che li ospitavano sono diminuiti: nel marzo 2018 erano 1.625 in 31 strutture, ad oggi sono 880 in 25 strutture. In città vivono nelle varie strutture circa 450 persone senzatetto, richiedenti asilo «fuori quota»: lavoratori migranti, persone e famiglie vulnerabili. Attualmente sono 80 le persone in lista d’attesa per un posto in un ricovero notturno, oltre a coloro che per vari motivi decidono o sono costretti a vivere all’addiaccio o in rifugi di fortuna.