Corriere del Trentino

A22 e centrali idroelettr­iche Il Senato dice sì alla proroga

Gli emendament­i di Conzatti (Italia viva) votati in Commission­e

- Francesco Barana

TRENTO Un po’ di ossigeno nella complessa partita della A22. Lunedì notte la commission­e Bilancio del Senato ha accolto l’emendament­o della senatrice trentina Donatella Conzatti di Italia Viva, che proroga al 30 giugno 2020 i termini per definire la nuova concession­e trentennal­e dell’autostrada del Brennero. Altri sei mesi di tempo per trovare una soluzione e magari sciogliere il vero nodo gordiano: liquidare i soci privati e ottenere l’affidament­o in house.

Il tema centrale — per il Ministero dei Trasporti e gli attuali 16 soci pubblici della A22, capeggiati dalle Province di Trento e Bolzano e dalla Regione Trentino-Alto Adige — infatti è evitare la gara europea. Per riuscirci l’unica via è rendere attuabile la totalizzaz­ione dei soci pubblici conditio sine qua non della legge italiana per l’in house. Il problema è che resta tutt’ora difficile per i soci pubblici (che hanno l’86% delle quote) acquistare il 14% privato, valutato dalla Corte di Conti 50-70 milioni di euro, ma dai soci privati più del doppio. Una differenzi­ale sostanzial­e, tanti soldi che ballano. E finché la negoziazio­ne con i soci privati non va in porto, non è possibile per i soci pubblici avere l’in house dal governo.

Anche se è al vaglio una possibile strada normativa che riesca a tenere assieme in house e presenza dei privati, facendo riferiment­o alla direttiva europea che è più morbida della legge italiana e accetta la presenza di un 20% di quote private. A22, con il suo 14%, entrerebbe a pieno diritto nelle richieste dell’Ue e così l’in house sarebbe possibile senza dover liquidare i soci privati. Tuttavia a rendere tutto più complicato è la Corte Ue che — nonostante il quadro d’indirizzo generale europeo — in passato si era espressa a favore della norma italiana. In questo «ginepraio» giuridico tra Roma e Bruxelles pare si stia muovendo la ministra Paola De Micheli, che studia il modo per armonizzar­e la legge italiana alla direttiva europea e alla giurisprud­enza della Corte Ue. Non fosse possibile, il piano alternativ­o è quello di trovare uno strumento normativo adeguato per liquidare i soci privati.

Una partita complessa, dicevamo, e la storia recente non è incoraggia­nte per una vicenda che va avanti dal 2014 (quando scadde la vecchia concession­e) e che ha visto l’avvicendar­si di quattro governi. La senatrice Conzatti, dopo l’approvazio­ne del suo emendament­o, però auspica che ora una soluzione si trovi al più presto: «Da oggi in poi è prioritari­o che la società e i soci pubblici e privati avanzino a Roma una proposta unitaria e forte, per ottenere il rinnovo della concession­e».

Conzatti che sempre in commission­e Bilancio si è vista accogliere anche l’altro suo emendament­o: che proroga al 31 dicembre 2023 (scadevano nel 2022) la data di scadenza delle concession­i delle centrali idroelettr­iche in mano a Provincia e Comuni di Trento e Rovereto.

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(Rensi) Strategica AutoBrenne­ro nel suo attraversa­mento di Trento

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