Dro, maledizione recupero Carli: «Avanti con il tecnico Ma ora cambiamo marcia»
Il Levico prepara il mercato: «Serve un attaccante»
Se non è una maledizione poco ci manca. Il Dro non vince una partita dallo scorso 8 settembre (era la seconda giornata quando i gialloverdi s’imposero per 2-1 sulla Pro Sesto) e continua a mancare l’appuntamento con i tre punti per pochi attimi. Anche nell’ultima di campionato Michele Ischia è compagni sono stati in grado di andare sul 2–0 in casa contro il Caravaggio per poi essere raggiunti subito prima del fischio finale. Copione identico a quelli visto 15 giorni fa quando ad Oltra era ospite l’Arconatese.
«La categoria la reggiamo e la dimostrazione viene direttamente dai sette pareggi conseguiti nelle ultime sei uscite — commenta il presidente del Dro, Lucio Carli — ora però è arrivato il momento di cambiare marcia, senza se e senza ma. In caso contrario sarà impossibile guadagnare posizioni in classifica e la retrocessione diverrà cosa certa quanto prima».
Il numero uno dei gialloverdi cerca di rimanere comunque ottimista: «Vedo la squadra lottare sempre e mettere in campo anche un gioco discreto, è indubbio che tutti gli episodi ci sono però contrari. Penso sia subentrata una sorta di ansia da vittoria e così quando andiamo in vantaggio invece di rilassarci quasi immediatamente ci innervosiamo».
Il tecnico Stefano Manfioletti non è comunque in discussione: «Ognuno ovviamente la può pensare come crede io non penso che il problema sia in panchina — conclude Carli —. Ora cercheremo qualche innesto sul mercato ma sarà importante che tutti continuino a remare dalla stessa parte».
Sta un po’ meglio (il Dro è ultimo a quota a 11, i gialloblù 14esimi con 16 lunghezze) il Levico, anche l’altro club trentino impegnato in serie D si è però fatto rimontare due reti nell’ultima uscita ufficiale. «Dobbiamo farci tutti quanti un bell’esame di coscienza, compreso ovviamente il sottoscritto — evidenzia, Claudio Ferrarese, direttore sportivo della società del presidente Sandro Beretta —. Non è la prima volta che cambiamo completamente pelle tra il primo e il secondo tempo, con i punti che abbiamo gettato al vento ora saremmo addirittura fuori dalla zona play out. Non riesco a darmi una spiegazione logica a quanto ci sta accadendo se non che abbiamo un’età media molto giovane e di conseguenza non siamo certo dei giganti a livello di personalità. A Milano abbiamo preso il secondo gol un minuto e mezzo dopo il primo, si vedeva negli occhi di chi era in campo la paura, e per fortuna che gli avversari hanno fallito anche un calcio di rigore». L’ex giocatore (tra le altre) di Verona, Napoli e Torino continua: «Ora sul mercato sto cercando un attaccante che posso sostituire l’argentino Galesio. C’è una trattativa in corso con un club di serie C ma ancora è presto per sbilanciarsi, saranno decisivi i prossimi giorni sempre considerando che non abbiamo a disposizione chissà che budget». Proprio Ferrarese intanto nella giornata di ieri ha superato il corso per direttore sportivo a Coverciano.