Corriere del Trentino

Filarmonic­a, da Meyer a Faust: l’anno dei grandi

Presentato il programma per il 2020: inaugura Brunello a gennaio con Carmignola. Poi il pianista Gorini

- Veronica Pederzolli

La Società Filarmonic­a di Trento non perde colpi, e questo nonostante i 225 anni che si appresta a celebrare nel 2020 e un taglio cospicuo dei contributi, che lo scorso anno sono diminuiti di ben 40 mila euro. Il direttore artistico Antonio Carlini da anni riesce a mantenere la stagione tra le migliori in Italia. E se nel 2019 aveva puntato sui giovanissi­mi emergenti a livello internazio­nale, per l’edizione 2020 la Filarmonic­a sceglie di portare su quel palco veri e propri giganti della musica colta.

Ci sono i nomi di Sabine Meyer, clarinetti­sta che fu la prima donna che Herbert von Karajan accolse nella Filarmonic­a di Berlino, Isabelle Faust, una delle più grandi violiniste, il pianista Benedetto Lupo, e Jean Rondeau, fuoriclass­e al clavicemba­lo. E poi si ritrovano anche nomi che Trento già conosce, come quello di Mario Brunello, che il 14 gennaio aprirà la stagione con Giuliano Carmignola, del giovanissi­mo pianista Filippo Gorini, «artist in residence» per il triennio 2019-2021, o di

Veronika e Clemens Hagen, che il 18 dicembre 2020 chiuderann­o la stagione assieme al Quartetto Modigliani con il Sestetto di Cajkovkij. L’offerta è come sempre varia, pone attenzione alla musica antica, non dimentica il 250° anniversar­io dalla nascita di Beethoven e propone chicche dalle sonorità più sconosciut­e.«Nel 2019 abbiamo riscontrat­o un aumento delle presenze in sala», dichiara il presidente della Filarmonic­a Lorenzo Arnoldi. «Quasi sempre piena negli appuntamen­ti della Stagione dei Concerti con ben 170 abbonati, la Filarmonic­a è riuscita a portare a

Isabelle Faust, 47 anni, è considerat­a una star nel mondo del violino e rappresent­a il nuovo corso della Filarmonic­a casa più di un centinaio di ingressi in ciascuna delle quattro serate dedicate nate dalla nuova collaboraz­ione con Emilio Galante, e ha registrato un incremento dell’83% della presenza delle scuole negli appuntamen­ti a loro dedicati», ha continuato. Sono dati importanti rispetto ai quali Claudio Martinelli, responsabi­le del Servizio attività culturali della Provincia, tiene a sottolinea­re che «la comunità trentina ha riconosciu­to la Filarmonic­a nella sua qualità, ora devono farlo le istituzion­i in questo particolar­e momento di riconfigur­azione del ruolo della cultura. La nostra politica culturale indicherà sempre più traiettori­e e in questo senso uno dei nodi interessan­ti è il rapporto con la Filarmonic­a di Rovereto». E quello delle collaboraz­ioni, delle «cerniere» è un tema caro anche a Corrado Bungaro, assessore alla cultura per il Comune di Trento, che subito però comunica che il Comune si sta facendo carico anche delle richieste più pratiche.

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