Pantalone-Balasso, caustico ritratto del Nordest tradito
Arriva a Trento lo spettacolo che racconta il Nordest tradito
Arriva a Trento dopo il debutto dello scorso maggio al teatro Comunale di Bolzano, La bancarotta, testo di Carlo Goldoni riscritto dal drammaturgo e autore Vitaliano Trevisan, protagonista Natalino Balasso. Da domani a domenica lo spettacolo sarà in scena al Teatro Sociale di Trento. Il testo, che affonda la propria forza nella crisi che hanno vissuto e stanno vivendo ancora oggi tanti piccoli imprenditori, è stato preceduto dalla polemica sollevata dall’attore protagonista, Balasso, contro il presidente del Teatro Stabile del Veneto, Giampietro Beltotto, accusato di non aver accolto in nessuno dei teatri dello Stabile - Padova, Venezia e Treviso - lo spettacolo, scritto e interpretato da professionisti veneti, tratto da Goldoni con la regia di Serena Sinigaglia e prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano. Lo scontro consumato tra Balasso
In scena
Il protagonista Natalino Balasso, (a destra) interpreta Pantalone nel testo «La bancarotta» tratto da Goldoni e riscritto da Trevisan
e Beltotto, non ha però impedito allo spettacolo di girare in altri circuiti. Ieri era a Conegliano, in provincia di Treviso, e domani a Trento, dove gli spettatori, grazie alla mediazione di Trevisan, che ha calato nell’Italia dei giorni nostri una storia fortemente universale e in cui i nomi della Commedia dell’arte si incontrano con la storia di un imprenditore sull’orlo del fallimento, vedranno riflessa sul palco una realtà già vista o sentita ormai tante volte. Circondato dalle storiche maschere della tradizione teatrale italiana, Pantalone, interpretato da Balasso, è in questa commedia un mercante che per superficialità e leggerezza manda in rovina impresa, famiglia e se stesso. L’ironia di Goldoni descrive con precisione le contraddizioni di un uomo che ha perso i propri valori, arrivando a danneggiare affari e relazioni umane non per stupidità, ma per malizia e condotta fraudolenta. Una storia senza tempo, che trova collocazione nel moderno Nordest italiano tra cocaina, dissolutezza e ossessione per la moralità. Balasso si cala nel ruolo di Pantalone restituendo un caustico ritratto dell’Italia di ieri e di oggi, dove tra droghe e vizi di ogni tipo viene descritto il fallimento economico e umano di una società votata al mero guadagno.
Alla sua seconda regia per il Teatro Stabile di Bolzano, Serena Sinigaglia ha saputo valorizzare la vitalità e il travolgente sarcasmo della commedia. «“La bancarotta” è un viaggio profondo dentro la miseria umana, è un riso amaro che ti trasporta dentro il cuore dei problemi della nostra società – scrive Serena Sinigaglia nelle note di regia -. Quanti piccoli imprenditori in questi ultimi anni sono falliti? Quanti hanno sofferto le conseguenze del collasso del capitalismo? Credo che si possa essere tutti d’accordo sul fatto che viviamo un’epoca di degrado fisico e morale. Certo, qualcuno di illuminato c’è, qualcuno che è in grado di condurre una vita “sostenibile” nel rispetto di sé e degli altri, ma il mondo, racconta una storia diversa».