Guè Pequeno, il signore del rap italiano
Il personaggio Pequeno questa sera ospite di punta dell’Artè di Trento: alla consolle proporrà una selezione tutta da ballare. «I miei testi? Poca poesia e zero frustrazione»
Il deejay set di Guè Pequeno si prepara a far ballare questa notte l’Artè di Trento (ore 22). Il carismatico rapper e produttore milanese sarà la stella della serata con una selezione musicale tutta da ballare e pronta a fare tendenza.
Prima di lui ci sarà l’esibizione di Dj TY1, che ha conquistato gli airplay radiofonici con C’est La Vie assieme a Capo Plaza. Poi toccherà a Guè Pequeno accomodarsi alla consolle e l’attesa è indubbiamente alta come dimostrano i biglietti già venduti in prevendita. Non è un caso che da qualche anno a questa parte tutto ciò che tocca Cosimo Fini, in arte Guè Pequeno, diventa oro: lo testimoniano le vendite dei suoi ultimi dischi, i milioni di streaming e visualizzazioni dei suoi video, gli artisti che produce o con cui realizza acclamati featuring come Capo Plaza, Sfera Ebbasta, Charlie Charles, Mahmood, Marracash ed Elodie.
Dal suo ultimo album «Sinatra» (2018), che ha totalizzato oltre venti milioni di stream risultando l’album rap italiano più venduto dello scorso anno, ha estratto singoli come Trap Phone, in duetto con Capo Plaza, Bling Bling (Oro) e 2%, con la partecipazione di
Frah Quintale.
«Non c’è un filo conduttore nell’album – ha dichiarato Guè Pequeno - i testi sono gli stessi da dieci anni. Non è un disco introspettivo, non ha una ballad, volevo colpire duro a livello di suono, essere “spacchiuso”. Non è neanche un disco arrabbiato, frustrato, l’ho fatto quasi tutto in America.
Forse non c’è troppa poesia, ma a livello d’incastri e di espressività sono soddisfatto».
Lo scorso 21 giugno è uscito l’ep tematico “Gelida Estate”, cinque brani anticipati dal singolo Montenapo, a cui collabora Lazza, con il campionamento della celebre Gipsy Woman di Crystal Waters.
Nato a Milano nel 1980 nel quartiere di Quarto Oggiaro, Guè Pequeno ha mosso i primi passi nel mondo del rap assieme a Jake La Furia con cui ha dato vita ai Club Dogo, gruppo fondamentale del rap italiano degli anni zero. Sette album pubblicati dall’esordio di “Mi Fist” (2003) a “Non siamo più quelli di Mi Fist” (2014) passando per “Vile Denaro” (2007) e “Dogocrazia (2009). Da quando ha imboccato la strada solista nel 2011 con l’album “Il Ragazzo d’oro” Guè Pequeno non si è più fermato consacrandosi grazie all’album “Gentleman” (2017) che conteneva hit come Milionario, “Lamborghini e Guersace. A febbraio di quest’anno ha duettato sul palco dell’Ariston con Mahmood sulle note di quella Soldi che poi ha vinto a sorpresa il Festival di Sanremo.
Dall’alto del suo status ormai riconosciuto di «signore del rap italiano» da aprile ha maturato anche l’esperienza televisiva in veste di giurato del talent show «The Voice of Italy» che gli ha dato ancora maggiore visibilità. Gli ultimi biglietti sono in vendita alla cassa dell’Artè al prezzo di 28 euro.