Corriere del Trentino

«Johnson è magnetico, vorrei portarlo a Trento»

Il trentino Vinante Giovannini collaborat­ore del premier: personaggi­o magnetico

- Di Alberto Mapelli

All’indomani delle elezioni nel Regno Unito, c’era un trentino al numero 10 di Downing Street insieme a Boris Johnson: si tratta di Christian Vinante Giovannini, trentino della val di Fiemme, direttore dei «British italian conservati­ves», che vorrebbe portare Johnson in Trentino per le Olimpiadi.

«Anche se entrasse in un bar di un paese trentino, in giacca e cravatta e senza conoscere una parola di italiano, Boris Johnson sarebbe capace di farsi ascoltare da tutti in dieci minuti». A riassumere in una frase i motivi per cui ieri la Gran Bretagna si è svegliata con una vittoria schiaccian­te del partito conservato­re inglese ci pensa Christian Vinante Giovannini, direttore degli «British Italian Conservati­ves». Originario della Val di Fiemme, Giovannini vive a Londra e dirige un’associazio­ne che si occupa di tenere in contatto la comunità italiana in Gran

Bretagna con i Tories e in questi mesi in più occasioni si è trovato a collaborar­e con il neopremier. E ieri è stato invitato a Downing street, residenza ufficiale del primo ministro, per una riunione con altri membri dello staff.

Il legame con il territorio trentino per Giovannini è «ancora forte», tanto che l’obiettivo dichiarato è quello di «provare a portare Johnson in Trentino, magari per le Olimpiadi 2026. Sperando che sia ancora al numero dieci di Downing Street».

Come descrivere­bbe Boris Johnson?

«Ha un’energia incredibil­e, propria solo dei politici che riescono ad arrivare a quel livello. Sa come raggiunger­e le persone di qualsiasi strato sociale, grazie a una dialettica che riesce a coniugare la complessit­à dei concetti con la semplicità del linguaggio. E poi, come dicevo prima, è magnetico, ha un carisma incredibil­e che è riuscito a portarlo fino a dove è arrivato».

Vista la maggioranz­a schiaccian­te (364 dei 650 seggi del nuovo parlamento sono in mano ai conservato­ri), il nuovo governo avrà la forza di modificare alcune condizioni dell’accordo sulla Brexit?

«I tempi sono ristretti, visto che l’intenzione è quella di portare la Gran Bretagna fuori dall’Europa entro il 31 gennaio. Consideran­do la forza parlamenta­re e il mandato popolare ottenuto, Johnson forse potrà provare a trattare un’ultima volta con l’Unione europea per migliorare il deal in favore della

Gran Bretagna».

Tanti ragazzi italiani si trasferisc­ono a Londra per cercare un lavoro. Sarà più difficile farlo?

«Quello che cambierà sarà il fatto che, al momento della richiesta del visto, bisognerà avere già un pre-contratto di lavoro da presentare insieme al resto della documentaz­ione. Secondo l’accordo, chi sta pensando di trasferirs­i qui potrà farlo con le stesse condizioni attuali fino a dicembre 2020. Chi arriverà entro quella data potrà registrars­i come chi è residente qui da anni, scaricando l’app e ottenendo il presettled status».

Per i lavori più comuni tra i ragazzi, come cameriere e parrucchie­re, si parla di una durata massima di questi contratti fissata a dodici mesi…

«Al momento non esiste alcun tetto fissato. So che ci sono discussion­i in corso, ma non è ancora stato deciso nulla. Come associazio­ne che vuole tutelare i diritti della comunità italiana, noi continuere­mo a far presente le esigenze e a tutelare i diritti di chi vive qui e di chi vorrà vivere qui. Per esempio, tra le opzioni messe sul tavolo, c’è anche quella di limitare a chi arriverà dopo il 2020 il diritto di voto per le elezioni locali. Una possibilit­à garantita a chi è in Gran Bretagna da più di cinque anni. Lavoreremo affinché questo sia diritto di tutti, perché lo riteniamo fondamenta­le».

Quale legame conserva con la Val di Fiemme?

«So ancora parlare il dialetto (ride). A parte gli scherzi, torno ancora per far visita a mia madre e per fare le vacanze nei nostri splendidi territori».

A quando allora una visita di Boris Johnson in Trentino?

«Il mio padrino, Tito Giovannini, è stato nominato da poco come rappresent­ante della Provincia autonoma di Trento nel cda delle Olimpiadi del 2026. Non posso che augurarmi, allora, di portare Johnson ai Giochi. Ovviamente ancora in veste di primo ministro inglese».

Il mio padrino, Tito Giovannini, può essere un gancio per le Olimpiadi

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 ??  ?? Londra Christian Vinante Giovannini, originario della valle di Fiemme, insieme al primo ministro britannico rieletto Boris Johnson. Il trentino presiede la «British Italian Conservati­ves», un’associazio­n e che fa da ponte tra italiani e Tories
Londra Christian Vinante Giovannini, originario della valle di Fiemme, insieme al primo ministro britannico rieletto Boris Johnson. Il trentino presiede la «British Italian Conservati­ves», un’associazio­n e che fa da ponte tra italiani e Tories

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