«Insegnamento delle lingue, non esiste solo il Clil»
La giunta definisce le direttive per il potenziamento di inglese e tedesco: «Più flessibilità per gli istituti»
TRENTO Mirko Bisesti lo ha precisato subito: «Per potenziare l’insegnamento delle lingue non esiste solo il Clic (l’apprendimento integrato di competenze linguistico-comunicative e disciplinari in lingua straniera introdotto dalla giunta Rossi, ndr)». Per questo l’esecutivo ha deciso di aprire anche alla possibilità di affidarsi ad altre attività programmate dalle singole strutture esercitando la propria autonomia e flessibilità. «Vogliamo salvaguardare quanto di buono è stato fatto finora — ha aggiunto l’assessore provinciale alla scuola — ma dove ci sono lacune è necessario intervenire».
La questione è stata affrontata ieri, durante la riunione settimanale della giunta, con l’approvazione delle nuove direttive legate proprio al potenziamento dell’insegnamento delle lingue straniere. Tedesco e inglese, di fatto. Con un accento, ha precisato ancora Bisestri, «posto sulla lingua tedesca», per tradizione e posizione del Trentino.
Alla base delle nuove direttive, è stato spiegato, «alcune difficoltà» evidenziate dalle stesse scuole nell’apprendimento delle lingue straniere. Problemi che si sono concentrati in particolare sull’assetto organizzativo. Proprio per questo l’esecutivo ha deciso di predisporre dei correttivi al sistema attuale. Muovendosi su due livelli: da un lato la necessità di «assicurare un’offerta didattica capace di migliorare le competenze linguistiche degli alunni», dall’altro la volontà di rafforzare l’autonomia delle scuole. Il risultato ha portato a una diversificazione delle modalità didattiche «pur salvaguardando — ha chiarito la Provincia — tutte le fruttuose esperienze maturate nel passato».
Nel dettaglio, le nuove direttive prevedono, per l’intero primo ciclo della scuola primaria, di assicurare almeno tre ore settimanali di potenziamento linguistico, che vanno a sommarsi al monte di 500 ore in cinque anni da suddividere tra tedesco e inglese, come prevedono i piani di studio provinciali.
Per quanto riguarda invece la scuola secondaria di primo grado viene prospettato un potenziamento linguistico con una quota minima di tre ore settimanali per ogni anno di corso, che si aggiungono alle 198 ore all’anno previste per l’insegnamento di tedesco e inglese. Nella scuola secondaria di secondo grado, il potenziamento linguistico viene stabilito in 60 ore per ciascun anno di corso. Con una modalità precisa per il quinto anno: l’attività verrà realizzata attraverso il Clil per il 50% dell’orario annuale di una o più discipline non linguistiche, tenendo come punto fermo il limite di 60 ore all’anno.
Il potenziamento linguistico, infine, sarà sostenuto dall’amministrazione scolastica con attività specifiche di supporto alle scuole. Tra queste, anche la formazione di sistema del personale docente garantita dall’Iprase sia per il miglioramento delle competenze linguistiche sia dal punto di vista didattico-metodologico.
Ieri pomeriggio, intanto, all’Istituto tecnico tecnologico Marconi è stata celebrata la donazione da parte di BM Group Polytec della nuova stazione di robotica Kit School di Abb, concepita per formare i tecnici di domani.