Le parole di Segre e Menapace con le Sardine
Bolzano, 1.500 in piazza. Zorzetto: «Ci fondiamo su solidarietà e lotta all’odio»
BOLZANO «Bolzano non si lega». È questo lo slogan che ieri sera quasi 1.500 sardine di ogni età hanno urlato in una piazza Mazzini gremita per metà. Con un gioco di parole hanno contestato in maniera pacifica i toni che vengono utilizzati da una certa parte politica e, pur non essendo riuscite a replicare i numeri di Bologna o di Trento, anche a Bolzano le Sardine sono riuscite a far sentire la loro voce.
Tra i tanti partecipanti si potevano scorgere molti volti noti della sinistra istituzionale, da quella politica a quella sindacale. C’era Guido Margheri dell’Anpi con una sardina «antifascista, antirazziale e per la Costituzione». C’era l’assessora all’ambiente Maria Laura Lorenzini, il segretario del PD Alessandro Huber, Carlo Bassetti, Luca De Biase di Sinistra Italiana, l’ex onorevole Luisa Gnecchi e molti altri. Seppure i volti noti della politica fossero molti, per una sera bandiere e stemmi di partito hanno lasciato il posto solamente a raffigurazioni di sardine di ogni colore e fantasia. «Questa è una manifestazione apolitica — sottolinea infatti l’organizzatore della manifestazione e del Movimento delle Sardine di Bolzano Manuel Zorzetto — siamo tutte persone unite dagli stessi valori». Se gli si chiede se siano contro la Lega e Salvini, Zorzetto si fa trovare pronto: «Non siamo contro la persona ma solamente contro i toni che si usano in politica. Salvini
è uno dei tanti».
La manifestazione è iniziata con la lettura del discorso della senatrice a vita Liliana Segre, a cui poi hanno fatto seguito le parole di una veterana della resistenza come Lidia Menapace. Discorsi e parole che hanno richiamato alla mente soprattutto valori come l’uguaglianza, la solidarietà e l’accoglienza. «Noi crediamo che non vince chi alza di più la voce — afferma Zorzetto — il nostro movimento si fonda sulla solidarietà, sulla lotta contro l’odio. Nessun partito è coinvolto».