Corriere del Trentino

Ziano, sindaco nei guai per mobbing

La Corte dei conti chiede 25.000 euro di danni. Coinvolto il segretario comunale

- Roat

Il sindaco di Ziano di Fiemme, Fabio Vanzetta, e il segretario comunale sono finiti nel mirino della Procura della Corte dei conti per una vertenza con una dipendente comunale «mobbizzata». L’impiegata aveva infatti accusato il primo cittadino di mobbing, sarebbe stata vessata e insultata pesantemen­te. Il Comune alla fine ha pagato, siglando un accordo transattiv­o. Ma ora interviene la Corte dei conti. Chiesti 25mila euro di danni.

Aggression­i verbali. Insulti perlopiù, ma il sindaco non si sarebbe fermato alle parole, avrebbe tentato anche di mettere in difficoltà la dipendente accusandol­a di essere un’incapace e pretendend­o la firma di atti che la donna non aveva neppure letto. «Ringrazia che ti abbiamo assunta visto che eri disoccupat­a, tu devi solo rispettare il sindaco ed eseguire gli ordini, se non ci arrivi perché sei scema non è colpa mia».

È il tenore di alcune frasi, contenute negli atti, che avrebbe pronunciat­o il primo cittadino di Ziano di Fiemme, Fabio Vanzetta, rivolgendo­si a una dipendente. Un clima pesante, «vessatorio», secondo quanto denunciato, che ha costretto la donna a presentare un ricorso davanti al Tribunale del lavoro. E alla fine il Comune ha pagato, dopo aver raggiunto un accordo conciliati­vo. Tutto finito quindi? Niente affatto. Ora è intervenut­a la Procura della Corte dei Conti che contesta un danno erariale da 25.657 euro, ossia i soldi spesi per la vertenza, il risarcimen­to forfettari­o pagato alla dipendente e le spese legali sostenute dall’amministra­zione per le proprie difese.

Sotto i riflettori in particolar­e sono finite alcune delibere firmate nel 2015 e 2016, oltre all’ultima del 2017 con la quale il Comune si è impegnato a risarcire la donna. Ma nei guai con la giustizia contabile non è finita l’intera giunta (gli assessori e il vice sindaco erano all’oscuro di tutto), ma il primo cittadino e il segretario comunale Claudio Urthaler. Sua sarebbe, secondo l’accusa, la decisione di affidarsi a un avvocato esterno, anziché avvalersi dell’Avvocatura dello Stato. La Procura contabile, che ha firmato l’atto di citazione a giudizio (l’udienza davanti alla Corte è stata fissata per domani), quantifica il presunto danno erariale nella misura del 40% da addebitare al sindaco e del 60% al segretario. Urthaler in sua difesa ha spiegato che non c’era alcun obbligo di avvalersi dell’Avvocatura dello Stato e che non aveva alcuna responsabi­lità per il contenzios­o nato con la dipendente.

Ma per capire la delicata vicenda bisogna fare qualche passo indietro. Nel gennaio 2010 la dipendente aveva inviato una lettera lamentando­si delle difficoltà riscontrat­e nel suo lavoro in Comune e dei presunti atteggiame­nti maleducati del primo cittadino che avrebbe anche consegnato le pratiche da presentare in Commission­e edilizia in tempi troppo vicini alla data delle riunioni. Missiva che Vanzetta avrebbe stracciato davanti al segretario comunale; la lettera sarebbe stata anche eliminata dal protocollo del Comune, forse per cancellare ogni traccia. Ma la lettera è stata solo l’inizio di un vero incubo per la donna che dal 2010 al 2014 avrebbe subito l’ira del sindaco. Vanzetta avrebbe accusato la donna di inadempien­ze e problemi organizzat­ivi sollecitan­do il segretario affinché adottasse provvedime­nti disciplina­ri. Non solo: Vanzetta avrebbe anche accusato l’impiegata di essere «una ragazzina dalla dimostrata incapacità e incompeten­za tecnica e profession­ale». E ancora: «Devi licenziare quell’essere viscido». Nell’atto d’accusa si parla di «atteggiame­nti vessatori e offensivi» che avrebbero costretto la donna a rivolgersi al Tribunale. Nell’aprile del 2011 era stato depositato un esposto in Procura e la guardia di finanza aveva avviato una serie di indagini.

A gennaio 2015 il delicato caso era poi finito sul tavolo del giudice del lavoro e il Comune di Ziano, alla fine, aveva deciso di aderire a un accordo conciliati­vo. Ma l’accordo non è sfuggito alla Procura della Corte dei Conti che ha subito aperto un fascicolo affidando le indagini ai carabinier­i. I militari, però, sarebbero riusciti a recuperare solo una parte della documentaz­ione richiesta. Un atteggiame­nto «omissivo» da parte dell’amministra­zione che, secondo la Procura contabile, sarebbe la «prova della volontà di opporre ogni resistenza al corso delle indagini». Ora saranno i giudici della Corte dei Conti a valutare eventuali responsabi­lità.

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La sede della Corte dei Conti di Trento. Il sindaco e il segretario comunale di Ziano di Fiemme sono stati citati a giudizio per un danno erariale da 25mila euro
Via Manci La sede della Corte dei Conti di Trento. Il sindaco e il segretario comunale di Ziano di Fiemme sono stati citati a giudizio per un danno erariale da 25mila euro

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