Corriere del Trentino

Via le fontane, arrivano i dispenser d’acqua

Nei dipartimen­ti della città si pagherà 20 cent a borraccia. Gli studenti: sorpresi

- F. D.

TRENTO Studentess­e e studenti ieri sono entrati in Università e ne sono usciti sorpresi, con le borracce vuote. Senza alcuna comunicazi­one con la popolazion­e studentesc­a e i suoi rappresent­anti sono stati installati degli erogatori d’acqua a pagamento per bottiglie e borracce. Nello specifico l’installazi­one è avvenuta nei Dipartimen­ti di Economia e Sociologia, e nel Centro linguistic­o di Ateneo al primo piano dell’ex Palazzo Cavazzani. Gli unici ad aver ricevuto notifica sono stati i presidi di dipartimen­to, a decisione già presa. Cosa c’è di strano? Che ad Economia e Sociologia gli erogatori a pagamento sono andati a sostituire le fontanelle ad uso gratuito, installate dieci anni fa nell’ambito del progetto «Soddisfa la tua sete» di Ingegneria senza frontiere, finanziato da Dolomiti energia. La ricarica per mezzo litro d’acqua costa 20 centesimi e periodicam­ente l’area di erogazione viene «sterilizza­ta»: il costo infatti viene giustifica­to con i costi di manutenzio­ne e sterilizza­zione, che l’Università ha voluto esternaliz­zare.

Edoardo Meneghini, presidente del Consiglio degli studenti, ha commentato: «Il coinvolgim­ento degli studenti e dei loro rappresent­anti nel processo decisional­e ci permette di trovare il modo migliore di implementa­re e comunicare le politiche universita­rie, in particolar­e quelle di sostenibil­ità. Gli spazi su cui si interviene sono frequentat­i in larga parte da studenti e spesso l’Università non ha “il polso” dei problemi che possono venirsi a creare».

Cinque sono gli erogatori d’acqua negoziati a titolo sperimenta­le dall’Università, senza costi di installazi­one e gestione per l’istituzion­e universita­ria, dei quali sono stati attivati solo tre. Gli altri erano indirizzat­i ai due dipartimen­ti rimanenti del polo di Trento città, Lettere e Giurisprud­enza. Nel caso di Palazzo «Paolo Prodi» — dove la fontanella non è mai stata installata, nonostante la struttura sia di recente realizzazi­one — non c’era abbastanza spazio nella sala macchinett­e. A Giurisprud­enza — nella quale è presente l’ultima fontanella del polo cittadino — ci sono state resistenze da parte della comunità accademica. Le nuove macchinett­e, nel caso si decidesse di estenderle a tutti i dipartimen­ti, sarebbero in tutto undici. La negoziazio­ne è avvenuta con Dolomatic (gruppo del quale fa parte Buonristor­o, che attualment­e fornisce un centinaio distributo­ri automatici), e Aqua, in cui nome è stampato sui nuovi distributo­ri d’acqua.

«L’acqua deve rimanere un bene a fruizione gratuita, altrimenti non si combatte efficaceme­nte l’abitudine all’utilizzo di plastica» ha aggiunto Meneghini. Infatti la sperimenta­zione sui distributo­ri d’acqua verrà probabilme­nte «congelata», per capire come gestire al meglio la transizion­e a un erogatore che rispetti sia i criteri di sostenibil­ità ambientale, sia quelli di igiene ed efficienza imposti dalla legge italiana. Tutto questo prima del rinnovo della gara d’appalto per l’intera fornitura di macchinett­e, prevista per l’anno prossimo.

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