RILANCIO DI ROVERETO, BISOGNA VOLARE ALTO
Nei giorni scorsi il gruppo consiliare del Pd roveretano ha offerto una interessante riflessione sulla città e un approccio nuovo alla campagna elettorale. Il tavolo di coalizione già avviato è sicuramente necessario e importante, ma non basta. Per il rilancio di Rovereto è necessario aprire cantieri di pensiero, che sappiano raccogliere competenze, idee, saperi e leggere i bisogni della città; è necessario un progetto a lungo termine che sappia volare alto.
Per delineare scenari di cambiamento, bisogna ritrovare quel coraggio, quella visione progettuale, che nel passato ha fatto di Rovereto la testa pensante di una rivoluzione culturale e industriale, per riportare la città a essere in connessione fattiva col territorio della Vallagarina.
Per vincere l’attuale deriva del sovranismo, non basta chiedere un voto «contro» qualcosa o qualcuno; ci vuole una proposta alternativa, un progetto di città che rimetta al centro lo sviluppo umano, la socialità, la democrazia, la solidarietà sociale, il lavoro, la mobilità sostenibile.
È necessario insomma un forte segnale di discontinuità. Non si tratta di essere contro l’attuale giunta o contro Valduga; abbiamo il massimo rispetto per le persone che hanno lavorato in questi anni. Ma alla città serve di più e solo una compagine che abbia forti valori e obiettivi comuni di riferimento può governare il necessario cambio di passo, costruendo un progetto credibile e condiviso.
Abbiamo visto annullare progetti importanti per la città, soprattutto nel campo della mobilità. Sono stati realizzati lavori di abbellimento, senza alcun obiettivo di miglioramento della qualità della vita per i cittadini (un solo esempio: la ciclabile di via Dante). Altri lavori sono fermi al palo, nonostante siano da tempo stanziati i finanziamenti necessari (vedi la
Bretella alla Mira e il Follone). Si è interrotto il dibattito politico sui temi veramente importanti, quali ambiente, Mart, formazione, cultura, Manifattura, Meccatronica, Dolomiti Energia. In questa stagione di crisi della politica, di allarme ambientale, di decadenza dei valori della democrazia, non basta gestire l’ordinario. Serve avere una proposta di alto profilo, che sia legata all’idea di città che si vuole realizzare.
Serve un’idea di Rovereto quindi. E serve una figura di sindaco che sappia interpretare tale progetto, raccogliendo il consenso di un’ampia area, dal centro alla sinistra, comprese le varie realtà civiche che si stanno muovendo in città. Solo allora sarà una vera coalizione con un progetto comune; non una sommatoria di sigle. A chi è già al tavolo chiediamo di assumere questa apertura alla città e la disponibilità a un confronto il più ampio possibile, anche sul nome del candidato sindaco.
Ci rivolgiamo poi al Pd perché diventi a pieno titolo interprete di tale strategia, di valorizzare tutte le energie e le competenze migliori che possiede, di promuovere con coraggio uno schieramento largo e inclusivo. Solo così la coalizione potrà rispondere al meglio alle aspettative della città e raccogliere il più largo consenso.
Un gruppo di iscritti e simpatizzanti del Pd: Elisa Badoch, Franco Bartolini, Livio Caffieri, Corrado Corradini, Daniela Crescini, Paolo Farinati, Anna Finetto, Giuliano Gatti, Paolo Gerola, Lidia Girardi Zanellati, Dario Merler, Arianna Miorandi, Erica Mondini, Loredana Moroni, Deflorian Oliviero, Osman Paruca, Aida Ruffini, Loredana Silvino, Bruna Travaglia, Nicola Zoller, Lorena Zanellati