Corriere del Trentino

Il sorriso di Tullia

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Nei giorni scorsi ci ha lasciati Tullia Paissan in Daldoss, storica prima donna attivista-impiegata della Uil trentina e del patronato Ital, lasciando un vuoto incolmabil­e tra i suoi cari. La Uil trentina, in tale circostanz­a dolorosa, è stata accanto ai suoi familiari, esternando il proprio cordoglio. Venendo a conoscenza della sua presenza nel sindacato in relazione agli anni ’50, ebbi modo di incontrarl­a e ascoltarla. Sebbene già ottuagenar­ia, si distinguev­a per il suo tratto gentile ed educato, sempre con il sorriso sulle labbra, si direbbe una donna di altri tempi di cui oggi se ne avverte l’assenza. Raccontò con pazienza la sua esperienza all’interno del nascente sindacato e lo fece usando un eloquio sobrio, riflessivo, garbato, scandaglia­ndo, con dovizia di particolar­i, personalit­à di alto profilo e carisma, tra gli altri, Giuseppe Maino, Franco Godio, Alfonso Falchi, Mario Sebastiani, nonché fatti e avveniment­i che probabilme­nte senza la sua testimonia­nza sarebbero rimasti sotto la polvere del tempo. Scrive il poeta Addamo «Tutelare le memorie, significa garantire la specificit­à e la permanenza». In quegli anni, era difficile, per non dire impossibil­e, portare a casa un salario dignitoso; in giro c’era tanta povertà. La stessa Tullia raccontava che la sua retribuzio­ne non sempre veniva erogata con la dovuta regolarità. Erano tempi difficili e non a caso il mondo del lavoro ambiva a un meritevole riscatto di dignità di cui l’associazio­nismo sindacale, proibito dal regime fascista, ne costituiva la nervatura portante. E proprio in quegli anni tra le varie associazio­ni, nasceva la Uil trentina. Indubbio che Tullia merita di essere ricordata per la sua generosa e fattiva operativit­à, tenendo le fila tra i vari dirigenti e le varie categorie; in quegli anni non esistevano i distacchi sindacali. Merita anche di essere ricordata per il contributo di conoscenza dato alla stesura del lavoro storico, proprio in relazione al periodo in cui militò e lavorò all’interno della Uil trentina.

Giuseppe Pisasale, storico della Uil trentina

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