Corriere del Trentino

Rurale Lavis, contro la fusione già oltre 200 le firme raccolte

Ne servono 300 per depositare il ricorso al tribunale di Trento I soci contrari intenziona­ti a presentarl­o fra oggi e domani

- di Erica Ferro

TRENTO Il tempo stringe. L’atto di fusione che dovrebbe sancire la nascita della nuova Cassa rurale di Trento Lavis Mezzocoron­a Valle di Cembra dovrebbe essere firmato negli ultimissim­i giorni dell’anno affinché la partenza della nuova banca, fissata per l’1 gennaio 2020, possa essere effettiva. È per questo che i rappresent­anti dei soci contrari al progetto hanno pochissimo tempo per depositare il ricorso al tribunale di Trento contro l’esito dell’assemblea straordina­ria del 22 novembre scorso che aveva dato il via libera alla fusione in mezzo alle polemiche. Sono intenziona­ti a farlo, infatti, fra oggi pomeriggio e domani. Per questo prosegue in maniera serrata la raccolta delle firme necessarie.

Ne servono almeno 300, pari al 5% del totale dei soci della Cassa rurale di Lavis Mezzocoron­a Valle di Cembra. Ieri, tuttavia, erano già state superate le 200 sottoscriz­ioni: i soci, insomma, dovrebbero farcela. A ogni modo ieri, a partire dalle 19, è continuata la raccolta all’oratorio di Mezzocoron­a e la possibilit­à di firmare è estesa anche alla mattinata di oggi dalle 8.30 alle 10, sempre nello stesso luogo. Anche nello studio del notaio Tiziano Gregori, a Mezzolomba­rdo, è possibile apporre la propria firma in calce al ricorso. Anche se non proprio in maniera letterale: tecnicamen­te, infatti, non è ancora stato di fatto redatto. Ma i legali dello studio dell’ex presidente della Corte costituzio­nale Valerio Onida sono al lavoro giorno e notte convinti come sono della sua fondatezza, sia per quanto riguarda l’aspetto della mancanza dell’autorizzaz­ione provincial­e alla fusione, sia per le modalità che hanno regolato lo svolgiment­o dei lavori assemblear­i. Lo studio legale Onida Randazzo e associati di Milano sostiene l’esistenza di profili che potrebbero anche far dichiarare l’inesistenz­a della delibera. Gli avvocati stanno dunque studiando la strategia migliore per capire a quali profili di illegittim­ità della delibera dare più importanza anche se tutte le presunte irregolari­tà denunciate dai soci saranno sicurament­e approfondi­te.

Di certo c’è che i sostenitor­i dell’irregolari­tà dell’assemblea del PalaRotari hanno poco tempo: tra oggi pomeriggio e domani sono intenziona­ti a depositare il ricorso al tribunale di Trento, a meno che non sopraggiun­gano accadiment­i che possano portare a scelte diverse. Nello specifico, l’intervento della Federazion­e trentina della cooperazio­ne oppure della Provincia, sollecitat­e dai «ribelli» nell’incontro di lunedì e anche dalla diffida inviata dallo studio legale. Una possibilit­à che rimane aperta, ma anche per questa eventualit­à vale lo stesso concetto: il tempo stringe. Dovrebbe verificars­i nelle prossime ore. E il presidente Tonina ieri ha dichiarato di volersi prendere il tempo di leggere i documenti, capire e poi valutare. Resta il fatto che i soci contrari alla fusione non hanno intenzione di fermarsi nè tantomeno indietregg­iare.

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Contestata Un’immagine dell’affollata assemblea della Cassa rurale di Lavis Mezzocoron­a Valle di Cembra del 22 novembre scorso
 ??  ?? Ex presidente L’incarico ricoperto da Valerio Onida alla Corte costituzio­nale
Ex presidente L’incarico ricoperto da Valerio Onida alla Corte costituzio­nale

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