AUTONOMIA, RISORSA CHE VA SFRUTTATA
sempre ricordare le battaglie che nel primo dopoguerra portarono i trentini, soprattutto attraverso l’Asar, a riempire le piazze chiedendo quello che l’accordo di Parigi e in un secondo momento il Pacchetto ha reso attuabile.
È deludente sentire, anche a livello nazionale, come venga svilita la nostra autonomia accusata di privilegi e quindi di gravare sulle casse dello stato creando non pochi problemi. Una lettura superficiale che non tiene presente le nostre specifiche competenze e il livello sociale che in questi ultimi 50 anni il Trentino, ma pure il Südtirol, sono riusciti a conquistarsi. Un benessere frutto di capacità gestionali e di preparazione della classe politica. È evidente che per sostenere, in sede romana e anche nei confronti delle altre regioni che ci guardano con invidia pur riconoscendo la nostra capacità, un smile status si rende oggi necessario che il popolo trentino riesca a riorganizzarsi in strutture partitiche con il ruolo forse non più solo ideologico ma sicuramente di preparazione politico culturale di chi dovrà occupare i posti elettivi nei vari livelli istituzionali: dal comune ai consigli provinciali e regionali. Rimane quindi ancora da chiarire, ormai da ol
Futuro Rimane da chiarire il ruolo delle Comunità di valle