Corriere del Trentino

Via Pietrastre­tta, attivare il senso unico a scendere

- Armando Stefani,

Gentile assessore Salizzoni,

in queste ultime settimane abbiamo letto articoli e lettere che testimonia­no come l’introduzio­ne del senso unico a salire su via Pietrastre­tta abbia innescato molti dubbi e contrariet­à. È dunque una buona occasione per inviarle alcune riflession­i, nell’ottica di offrire un contributo fattivo all’individuaz­ione della scelta più razionale.

Innanzitut­to è giusto rimarcare che il Consiglio dell’Argentario non è stato coinvolto a nessun livello, né durante il processo di analisi dei problemi, né in quello decisional­e; ciononosta­nte Pietrastre­tta sia da sempre una via molto utilizzata da chi vive nei sobborghi dell’Argentario.

Non ci è stato sottoposto nessun progetto viabilisti­co e la decisione di vietarne l’uso in discesa è stata una scelta unilateral­e e comunque non ci risulta essere il risultato di un riordino generale della viabilità collinare. È fuor di dubbio che la scelta d’introdurre su via Pietrastre­tta il senso unico in salita (seppur in via sperimenta­le per sei mesi) toglie ai residenti della collina un’importante via di accesso alla città che sono ora costretti a infilarsi in Piazza Venezia con l’evidente risultato di congestion­are ulteriorme­nte un incrocio che, nei momenti di punta, necessita mediamente di 15 minuti per essere superato; oppure, in alternativ­a, devono portarsi fino alla rotonda dei caduti di Nassiria, allungando di non poco un tragitto, già assoggetta­to a un traffico pesante.

A nostro avviso sarebbe più razionale e maggiormen­te condivisib­ile attivare il senso unico a scendere, mantenendo invariato il potenziale viabilisti­co per chi ha bisogno di entrare in città, introducen­do piuttosto il divieto di utilizzare via Pietrastre­tta in salita, tenuto conto che esistono due alternativ­e, peraltro vicinissim­e a via Pietrastre­tta, per chi desidera salire in collina partendo dalla città: via della Pontara e via dei Solteri.

Va esplicitat­o che la nostra posizione non è aprioristi­ca e che i sobborghi della collina sono disponibil­i a prendere in consideraz­ione anche scelte viabilisti­che localmente penalizzan­ti, a patto però che siano il frutto di un piano più generale condiviso, con comprensib­ili ricadute positive a livello generale.

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