Federcoop-Ccb, ora la resa dei conti
Misconel e il documento della discordia. Domani cda, possibili altre dimissioni
Terremoto nel settore del credito dopo le dimissioni di Marco Misconel, vicepresidente della Federazione della cooperazione per il credito. Dietro all’addio, secondo fonti interne, ci sarebbe un documento che puntava a rimarcare il ruolo di Federcoop nel rapporto con Cassa Centrale. Un documento su cui le 16 Rurali attive in Trentino non avrebbero trovato l’intesa. Per domani è prevista una nuova seduta del cda, altri due esponenti potrebbero lasciare.
TRENTO Le dimissioni di Marco Misconel, vicepresidente della Federazione della cooperazione per il credito, sono state come un piccolo terremoto, le cui onde telluriche continuano e continueranno a propagarsi: Misconel, secondo fonti interne, stava lavorando a un documento che puntava a rimarcare il ruolo di Federcoop nel rapporto con Cassa Centrale. Un documento su cui però le 16 Rurali attive in Trentino non avrebbero trovato l’intesa. Di qui le dimissioni cui potrebbero seguire anche quelle di qualcun’altro dei tre consiglieri che in cda di Federcoop rappresentano l’universo creditizio. Il tema tornerà domani sul tavolo del cda di Federcoop.
Il rapporto tra Federazione e il gruppo Cassa Centrale Banca ha avuto del resto, nel corso degli ultimi due anni, molti alti e bassi. La vicenda della fusione tra le Rurali di Trento e Lavis, con gli strascichi giudiziari che hanno visto scendere in campo anche Piazza Dante a fianco dei soci di Lavis contro Trento, ha riportato il tema al centro del dibattito. Cruciale dunque, per la Federazione che negli ultimi mesi si è vista sottrarre varie competenze (e personale) nell’ambito dell’organizzazione industriale, ribadire il proprio ruolo di rappresentanza e di gestione dei rapporti istituzionali. Per questo si sono succedute nelle scorse settimane riunioni e incontri tra i rappresentanti delle Rurali, Misconel e gli altri rappresentanti del settore creditizio in seno a Federcoop, Emiliano Trainotti, Arnaldo D’Andrea e Antonio Pilati. Frutto degli incontri un documento, su cui inizialmente, secondo bene informati, Misconel, avrebbe trovato l’intesa anche con Cassa Centrale Banca. Un documento che aveva l’obiettivo di ribadire il ruolo e la funzione di rappresentanza della Federazione, di sottolineare l’importanza della territorialità e dell’autonomia delle Rurali. Tradotto: se il processo di fusione, portato avanti con convinzione da Ccb, può essere considerato legittimo pur con alcuni mal di pancia, i limiti e le regole, su tutte il diritto dei soci di sentirsi rappresentanti, devono essere definite. Onde evitare quanto accaduto a Lavis: al di là del dibattito tra favorevoli e contrari alla fusione stessa il metodo di voto adottato e alcune prassi hanno sollevato polemiche finite in tribunale. Problemi che Federcoop vorrebbe evitare si ripetessero in futuro.
Ma il documento però, nonostante varie limature e correzioni, non è riuscito a mettere d’accordo il mondo del credito: tra chi tirava la fune dalla parte di Cassa Centrale e chi invece voleva valorizzare il ruolo di Federcoop alla fine la corda si è rotta. E Misconel, evidentemente, ha preso atto e gettato la spugna, consegnando le dimissioni alla presidente Marina Mattarei. Dimissioni che potrebbero non restare le sole: si vocifera infatti che almeno due (Pilati e D’Andrea) dei tre consiglieri che rappresentano l’universo creditizio in Federcoop potrebbero seguire Misconel, onde dare uno scossone al mondo creditizio, richiamandolo a un atto di responsabilità e a un’intesa necessaria.
Il tema avrebbe dovuto essere dibattuto già nel consiglio di amministrazione di venerdì scorso ma alla luce della mancata intesa tra le Rurali la presidente Mattarei aveva rinviato la discussione al consiglio di amministrazione di domani. Uno stallo divenuto insostenibile evidentemente per Misconel nel frattempo. Domani dunque la questione tornerà sul tavolo del board, che dovrà affrontare anche il tema delle dimissioni. Ma il fermento nel mondo creditizio non finisce qui: sabato alle 17 presso l’Auditorium della Cantina di Lavis si terrà la prima assemblea dell’Associazione Soci Cooperatori Trentini, nata in contrapposizione alla fusione Trento-Lavis.