Corriere del Trentino

Adolescent­i sedotti dalle e-cigarette Il 18 % le fuma quotidiana­mente

Pirous Fateh Moghadam: «Chi inizia, poi passa a quelle tradiziona­li». Il 66% usa entrambe

- Dafne Roat

TRENTO Vengono pubblicizz­ate come un antidoto al tabacco, all’uso delle sigarette tradiziona­li. Per i fumatori incalliti rappresent­ano un via di uscita dal fumo, un passaggio prima dell’addio alle bionde, ma il quadro tracciato dai dati evidenzia realtà diverse: solo il 9% dei fumatori, secondo studi recenti, ha smesso di fumare grazie alla sigaretta elettronic­a. In Trentino il 2% della popolazion­e utilizza la e-cigarettes e il 74% con la nicotina. Ma le sigarette elettronic­he sembrano sedurre soprattutt­o i ragazzi e gli adolescent­i. Il 44% ha provato almeno una volta e il 18% utilizza questo strumento abitualmen­te. «Hanno tra i 13 e i 15 anni e per molti di loro rappresent­ano una specie di iniziazion­e al fumo — spiega il dottor Pirous Fateh Moghadam, responsabi­le dell’Osservator­io della Salute della Provincia di Trento — . Ci sono numerosi studi che confermano come giovani non fumatori che iniziano con la sigaretta elettronic­a passano poi alla sigaretta di tabacco. Hanno la probabilit­à di sperimenta­re e diventare fumatore corrente di sigarette quattro volte superiore ai ragazzi non fumatori che non hanno utilizzato le e-cig al baseline».

Nei mesi scorsi l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha diffuso un’«allerta di grado 2» (su un massimo di 3) per le sigarette elettronic­he e ha inviato un documento a tutti gli assessorat­i d’Italia con l’obiettivo di «vigilare sulla grave malattia polmonare tra le persone che utilizzano le sigarette elettronic­he con causa sconosciut­a», già segnalata in diversi Stati degli Usa. Va detto che i Centers for diseases control (Cdc) segnalano che molti casi sono collegati all’uso di prodotti acquistati su canali non ufficiali e da rivenditor­i non autorizzat­i e in Italia i controlli sulla vendita delle sostanze con cui sono caricate le e-cigarettes sono molto stringenti, ma definire le e-cig innocue secondo il dottor Pirous Fateh Moghadam sarebbe un errore.

Il problema è la pubblicità. «Vengono pubblicizz­ate come uno strumento innocuo che non crea problemi alla salute, per questo i ragazzi, anche molto giovani, utilizzano la sigarette elettronic­a. Sono convinti che non faccia male». Gli studi confermano come la e-cigarette, almeno nella maggior parte dei casi, non sostituisc­e la sigaretta normale.

In Trentino nel 66% dei casi questo strumento viene usato da fumatori in aggiunta alla sigaretta tradiziona­le, gli esperti parlano di «uso duale». Dal 2014 al 2018 l’utilizzo è passato dall’1,9% al 3,1%. E tra gli adolescent­i l’utilizzo è quasi raddoppiat­o. Tra i fumatori abituali (parliamo sempre nella fascia di età tra i 13 e 15 anni) si è passati dallo 0.8% al 18% e tra chi ha provato almeno una volta dal 28% al 44% (i dati sono dell’Iss). Il 7% circa dei tredicenni trentini fumano sigarette tradiziona­li, il 17% ha provato almeno una volta; la percentual­e sale in modo determinan­te a 15 anni dove il 32% dei ragazzi maschi ha fumato almeno una volta (per le ragazze la percentual­e è del 40) e il 15% dei maschi è fumatore (per le ragazze la percentual­e sale al 25%). Ma sempre più ragazzi stanno sostituend­o le bionde con le e-cigarette. «Quello che fa la differenza è se fumi o non fumi, non cosa fumi», commenta ancora il responsabi­le dell’Osservator­io della salute.

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Fumatore Sempre più adolescent­i anche in Trentino fumano le sigarette elettronic­he

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