«Le realtà del sociale imparino a fare impresa»
Manfredi (Fondazione Caritro): cruciale tessere reti
«Non si tratta tanto di subire una trasformazione, ma piuttosto di riuscire a adottare un pensiero imprenditoriale mantenendo intatti i nostri valori sociali». A pronunciare queste parole l’altro giorno a Palazzo Calepini è stato Gianluca Samarelli, presidente e socio-lavoratore della cooperativa sociale Arché, tra le 8 organizzazioni che sono arrivate alla fase di programmazione di un piano di sviluppo nel percorso «Accompagnami».
Un’iniziativa, promossa e rilanciata dalla Fondazione Caritro con l’edizione 2.0, che lo scorso anno ha coinvolto complessivamente 29 enti in un cammino di avvicinamento, fianco a fianco con 9 manager, verso lo scenario futuro del terzo settore: sempre meno imperniato su risorse pubbliche e sempre più basato sul lavoro di rete.
«Le realtà del terzo settore stanno vivendo una fase di estremo cambiamento – ha spiegato a margine della presentazione Filippo Manfredi, direttore generale della Fondazione Caritro – Arriverà un momento in cui per loro non sarà più possibile sorreggersi con le sole risorse pubbliche. Per questo motivo abbiamo pensato di lavorare in un’ottica di prevenzione e di educare le associazioni alle metodologie del mondo del profit, ossia all’imprenditorialità sociale». Tutte e 29 le organizzazioni che hanno aderito all’iniziativa (che rientra nell’area di interventi «Welfare a km zero») sono state quindi formate per un totale di 500 ore allo scopo di far acquisire competenze come analisi di mercato, individuazione degli obiettivi, redazione di budget e conto economico, strategie di marketing e sviluppo di partnership.
Nel corso della prima edizione però «ci siamo accorti che si parla molto di reti, ma non sempre è facile fare rete quando si mettono insieme metodi e ambiti di lavoro diversi tra loro – ha osservato Jacopo Sforzi, che insieme a Cristina Burini, altra ricercatrice di Euricse, ha realizzato un’indagine sulle modalità e sui risultati del percorso «Accompagnami» — In molti casi abbiamo riscontrato che sono le stesse organizzazioni a sentire l’esigenza di affidarsi ad un ente esterno per poter lavorare in sinergia. La
Fondazione Caritro potrebbe essere adatta a questo ruolo, ad essere cioè il nodo della rete». Ed è proprio questa la direzione che ha preso «Accompagnami 2.0», a cui è possibile iscriversi fino alla metà del prossimo mese. Tra gli obiettivi futuri spicca infatti quello di fornire strumenti per l’avvio di imprese sociali co-progettate da enti del terzo settore con logiche di rete e filiera. Nella seconda edizione, inoltre, tra i partner locali di supporto (Pat, Euricse, Università, Confindustria, Federmanager, Manageritalia Trentino-Alto Adige, Prioritalia, Fondazione trentina per il volontario sociale e Csv-Trentino non profit network) si aggiungeranno anche Consolida, Mediocredito e Trentino Sviluppo.