Aquila, un disastro totale: Buscaglia non perdona
Bianconeri travolti già nel primo quarto. Reggio passa 81-103, Dolomiti fischiata
Una bruttezza rara, un’inconsistenza totale e una mancanza di grinta inspiegabile. L’Aquila viene travolta (103-81 il risultato finale) da una Reggio Emilia presentatasi alla Blm Group Arena in grande difficoltà e che però ha dato una vera e propria lezione di basket ad un gruppo di giocatori che sembravano essersi incontrati ieri per la prima volta. I biancorossi hanno fatto ciò che hanno voluto per tutto l’incontro dando anche la sensazione di non faticare troppo e per fortuna che il tecnico di casa, Nicola Brienza, in sede di presentazione aveva detto che «rispetto all’andata (quando Trento vinse, ndr) ora siamo più squadra».
Il grande ex Maurizio Buscaglia viene accolto da un’infinità di cori e da uno striscione in curva sul quale si legge «Bentornato sindaco».
Parte subito forte la Grissin Bon (5-0), l’Aquila non ci sta e con Pascolo e Blackmon ribalta immediatamente la situazione. Quando sembra che i bianconeri abbiano capito come far male alla difesa ospite ecco che comincia a grandinare. Reggio corre meglio, è intensa, non lascia spazio agli avversari e soprattutto al tiro è quasi perfetta mentre dall’altra parte del campo nessuno sembra sapere come reagire e opporsi. Cosa accade se si sommano tutti questi fattori? Semplice, ecco servito un mega parziale di 19-0 e il primo quarto di conclude con gli emiliani saldamente avanti 32 a 15.
La Dolomiti con Gentile e Knox concede qualche minimo segnale di risveglio, cercando soluzioni e provando ad aumentare l’intensità. Ma proprio quando il palazzetto comincia a scaldarsi ecco di nuovo calare il buio più pesto: ai cecchini ospiti vengono lasciati spazi inimmaginabili (sarà 11/16 dal perimetro a metà partita) e ovviamente Odom e Fontecchio non si fanno pregare. In fase di non possesso Trento non ha alcuna idea, così come manca ordine una volta che si cerca il canestro. Insomma il disastro è il più totale e si torna negli spogliatoi con la Grissin Bon in vantaggio 55-33.
Sarebbe lecito aspettarsi almeno un minimo d’orgoglio, una reazione agonistica e invece no: i bianconeri continuano seguendo il canovaccio iniziale ovvero l’improvvisazione, la confusione e la morbidezza difensiva. Ovviamente la Grissin Bon continua a mancinare gioco e quando mancano dieci minuti alla sirena finale vola sull’80-55. L’ultimo periodo serve solo per registrare i fischi e la contestazione che i tifosi trentini riservano alla loro squadra. Ora capitan Toto Forray e compagni dovranno ricaricare al più presto le batterie dato che dopodomani se la vedranno — ancora una volta tra le mura amiche — con la corazzata Virtus Bologna nel terzo match delle Top 16 di Eurocup.