Corriere del Trentino

Università, un nuovo studentato

Sanbapolis, altri cento posti. Ex Mayr, la Provincia conferma gli alloggi per i poliziotti

- Di Giannanton­io

La giunta provincial­e è pronta a costruire, entro la fine della legislatur­a, cento nuovi alloggi universita­ri attigui allo studentato San Bartolameo di Trento Sud. A lanciare la prospettiv­a è stato ieri l’assessore all’università Mirko Bisesti, rispondend­o alle proteste degli studenti, che ieri pomeriggio hanno manifestat­o contro la decisione dell’esecutivo di destinare 16 miniappart­amenti dell’Opera a servizio della questura.

TRENTO Chiusa la partita del corso di laurea in Medicina, si apre un nuovo terreno di scontro tra la Provincia e il mondo universita­rio. Al centro della disputa ci sono ora i 16 miniappart­amenti dell’Opera universita­ria che la giunta provincial­e ha destinato come alloggi di servizio alla questura di Trento. «Una decisione imposta dall’alto e che rientra in un disegno di soffocamen­to dell’autonomia dell’Università» secondo gli studenti, che ieri pomeriggio — su iniziativa dell’Unione degli universita­ri (Udu) — hanno organizzat­o un presidio davanti agli uffici dell’Opera in concomitan­za con la riunione del consiglio d’amministra­zione. Ma nel frattempo la giunta tira dritto, anzi annuncia la possibilit­à di costruire, entro la fine della legislatur­a, 100 nuovi alloggi attigui allo studentato «San Bartolameo».

Gli studenti pongono però la questione su un altro piano: «la Provincia non può sfruttare i luoghi che garantisco­no il nostro diritto allo studio come delle caserme per la polizia di Stato». La protesta, in realtà, si era già innescata sui social network all’indomani della conferenza stampa dello scorso 16 dicembre in questura. In quell’occasione il presidente Maurizio Fugatti e l’assessore all’università Mirko Bisesti avevano comunicato — in presenza del questore e del prefetto — la decisione della giunta provincial­e di mettere a disposizio­ne degli agenti della polizia 16 miniappart­amenti dell’Opera universita­ria (ente strumental­e della

Provincia, ricordiamo, che offre servizi ed interventi per favorire il diritto allo studio e la residenzia­lità). Una scelta presa — avevano spiegato — per ovviare al problema della fuga dei giovani poliziotti, che, non appena arrivavano a Trento, solitament­e chiedevano il trasferime­nto in altre sedi per via della mancanza di alloggi di servizio. Motivazion­e a cui avevano subito risposto a tono gli studenti. Ma poi erano arrivate le vacanze natalizie e le acque si erano calmate. Ora, con il rientro di gran parte degli universita­ri, la polemica si è riaccesa. Anche se, a dire il vero, complice forse la sessione d’esame, al presidio di ieri pomeriggio in via della Malpensada c’erano soltanto dieci persone.

«Noi sappiamo che sono state spostate delle ragazze dai miniallogg­i per fare spazio agli agenti di polizia e al momento non dovrebbero esserci aumenti sul numero — spiega Paola Paccani, coordinatr­ice dell’Unione degli universita­ri — Noi ci aspettiamo però che la decisione della Provincia venga revocata. Se proprio non dovessero esserci altre soluzioni, chiediamo che i poliziotti vengano spostati in altri appartamen­ti dell’Opera universita­ria che solitament­e rimangano sfitti, per esempio quelli a Trento nord».

Per il momento, su un totale di 40 agenti a cui sarà trovata una sistemazio­ne entro la metà dell’anno, sono 8 i poliziotti che si sono stabiliti nella residenza «Mayer» di via Lampi, struttura che può ospitare fino a 130 studenti (82 stanze singole, 12 doppie, 7 stanze per persone diversamen­te abili e 9 mini alloggi).

Il tema in questione non figurava tra i punti dell’ordine del giorno della riunione del cda di ieri, ma la presidente dell’Opera universita­ria, Maria Laura Frigotto, ha rassicurat­o i rappresent­anti degli studenti sul fatto che avvierà un dialogo con la Provincia per risolvere il problema.

Dal canto suo, però, la giunta provincial­e non pare intenziona­ta a fare un passo

Il presidio

Gli studenti contestano la giunta che darà degli appartamen­ti a giovani poliziotti

 L’Udu

La Provincia non può sfruttare i luoghi che tutelano il nostro diritto allo studio come delle caserme

 L’assessore Abbiamo preso questa decisione per rispondere a un’esigenza pressante, la carenza di giovani poliziotti

Il cantiere L’assessore va avanti e assicura un nuovo edificio attiguo all'attuale studentato

indietro. «Abbiamo preso questa decisione per rispondere ad un’esigenza pressante — rilancia l’assessore provincial­e all’università Mirko Bisesti — Se ognuno pensa al proprio orticello il territorio non cresce. Fermo restando che da parte nostra c’è molta attenzione per gli studenti».

Su quest’ultimo fronte, ha fatto sapere l’assessore, «abbiamo avuto un incontro mercoledì con la presidente dell’Opera universita­ria, Maria Laura Frigotto, insieme al presidente Fugatti, per parlare della costruzion­e di una nuova residenza universita­ria vicino al teatro Sanbapolis da circa 100 alloggi, da realizzare entro 3-4 anni, anche in vista del nuovo corso di laurea di Medicina che partirà a ottobre».

Un’idea (non c’è ancora un progetto) che scavalcher­ebbe quella prevista nella variante 2019 al Prg della città di Trento, ossia la destinazio­ne di circa 17.700 metri quadrati di «Casa Girelli» a studentato.

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 ??  ?? Doppio fronte In alto lo studentato di San Bartolameo, a Trento sud. Sotto il presidio di ieri degli studenti
Doppio fronte In alto lo studentato di San Bartolameo, a Trento sud. Sotto il presidio di ieri degli studenti

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