Sport, il Festival alza l’asticella tra Olimpiadi e nuovi spazi
Festival dello Sport, presentata la terza edizione Si punta alle star olimpiche e a nuovi spazi in città
«We are the champions» è il titolo scelto per la terza edizione del Festival dello Sport. Tra gli ospiti potrebbero esserci i grandi nomi delle olimpiadi di Tokyo 2020. Gli organizzatori cercano spazi in città per espandersi, in attesa del rinnovo dell’accordo tra Rcs e il Trentino.
Quando partono le note di «We are the champions» dei Queen, Maurizio Rossini, ceo di Trentino marketing, e Gianni Valenti, direttore scientifico del Festival dello Sport, hanno appena rimosso il drappo rosa che copriva il titolo della terza edizione del Festival. Che riprende, appunto, il titolo del brano della band nata a nord di Londra. «We are the champions» campeggerà dall’8 all’11 ottobre 2020 in tutta Trento.
Il Festival dello sport — organizzato da La Gazzetta dello Sport e dal Trentino, grazie alla collaborazione tra Provincia, Comune, Trentino Marketing e Apt di Trento, e con il patrocinio del Coni e del Comitato italiano paralimpico — ha visto muovere i primi passi della propria terza edizione. Dal Muse, il teatro di questa presentazione, è stata quindi lanciata quella che sarà la sfida per il 2020 della città: essere pronti per accogliere i Campioni dello sport, dopo aver ospitato (con successo) i Fenomeni nel 2019.
«Nell’anno delle Olimpiadi volevamo un titolo che coinvolgesse allo stesso tempo sportivi e pubblico, che facesse sentire la gente comune ancora più parte di questa manifestazione», ha spiegato Valenti. Il direttore scientifico del Festival ha aggiunto come non potesse esserci una scelta migliore di utilizzare quello che è diventato «l’inno di ogni grande impresa sportiva, e che molto facilmente diventerà l’inno dell’edizione di quest’anno». I campioni? Presto per gli annunci, ma è ovvio che si guarderà anche a Tokyo per scovare qualche stella da portare in riva all’Adige.
Rossini ha preferito mettere in evidenza il lavoro di squadra che sta alla base del successo del Festival. «Il segreto che rende vincente questo evento — ormai diventato anche vetrina internazionale per tutto il territorio grazie all’ampia visibilità mediatica di cui gode — è il grande gioco di squadra che si fa tra tutti gli attori del territorio e Gazzetta».
Proprio l’affetto e l’importanza che la terza edizione del Festival dello Sport ha per il territorio è testimoniato dalla grande partecipazione delle autorità locali, con il sindaco di Trento Alessandro Andreatta, il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e l’assessore provinciale al turismo Roberto Failoni seduti in prima fila. Iniziata con un ricordo del grande successo dell’edizione del 2019, la presentazione ha visto alternarsi sul palco tutti gli attori di questo grande successo.
Il sindaco Andreatta ha scherzato sul fatto che non avrà più la fascia tricolore quando i campioni sbarcheranno in città, ma ha sottolineato l’importanza che ormai ricopre questo Festival nel panorama cittadino, facendo anche un bilancio di quanto fatto fino ad ora. «La prima edizione è stata una scommessa, vinta da subito, mentre la seconda una conferma che è andata ben oltre le attese. La terza sono convinto che sarà il consolidamento dell’evento, facendo un ulteriore passo avanti».
Questo ulteriore step nominato da Andreatta sembra trovare conferma nelle parole di Valenti. Non solo dal punto di vista delle presenze, ma anche da quello degli spazi utilizzati. «Stiamo iniziando a valutare se è possibile organizzare eventi in luoghi, aperti e chiusi, che finora non sono stati toccati direttamente dal Festival».
Se è troppo presto per sbilanciarsi facendo dei nomi, non è complicato immaginarsi quali altre strutture possano permettere al Festival di mantenere quella possibilità di muoversi da un incontro all’altro principalmente a piedi, «una caratteristica che vogliamo che il Festival mantenga», ha rassicurato Valenti. In città potrebbero essere utilizzati il teatro San Marco in via san Bernardino e il teatro Cuminetti, nel complesso del centro culturale S.Chiara. Spostandosi un po’ più verso il centro-sud, anche il teatro
Gianni Valenti
Nell’anno delle Olimpiadi volevamo un titolo che unisse atleti e pubblico
Alessandro Andreatta
La prossima edizione sarà quella del consolidamento definitivo dell’evento
SanbàPolis nel quartiere di San Bartolomeo potrebbe venire preso in considerazione. Se invece l’attenzione si spostasse verso nord, si potrebbero esplorare soluzioni nelle zone di Solteri e Gardolo, anche se le distanze si dilaterebbero. Discorsi concreti, però, non ne sono ancora stati avviati. «Bisogna capire quali sono le esigenze degli organizzatori, discorsi concreti non ne sono ancora stati avviati — ha commentato Andreatta —. Il Comune, ovviamente, è pronto per un dialogo costruttivo su questo argomento».
Anche i vertici di Gazzetta dello Sport hanno lanciato l’edizione 2020 del Festivale verso altri traguardi. Francesco Carione, direttore generale della Gazzetta dello Sport, ha
puntato il mirino su un’ulteriore crescita dell’evento. «La cultura dello sport e del record sono parte di noi. La voglia è di fare un passo ulteriore verso l’obiettivo di una crescente internazionalizzazione. Sono sicuro che grazie al bel gioco di squadra con il Trentino riusciremo a crescere ancora».
Andrea Monti ha definito il Festival come «la cosa che più ha segnato» i suoi dieci anni di direzione, perché «ci porta fuori da quello che è il nostro quotidiano per portarci all’incontro con i lettori». Occasioni in cui, secondo il direttore, vengono trasmessi i valori principali del giornale: «Emozione e passione».