Corriere del Trentino

Giustizia, l’affondo dei magistrati

Anm, si dimette la giunta: «I tribunali cadono a pezzi». Fugatti: «Non mi pare uno sfacelo»

- Roat

La giunta dell’associazio­ne nazionale magistrati di Trento e Bolzano (Anm) si è dimessa. L’annuncio è arrivato nel corso della cerimonia di inaugurazi­one dell’anno giudiziari­o a Trento. La motivazion­e, ha spiegato la presidente, Consuelo Pasquali, è legata alla situazione della giustizia in Trentino Alto Adige a tre anni dall’entrata in vigore delle norme che hanno disposto la delega alla Regione delle funzioni riguardant­i il personale.

TRENTO Basta dare uno sguardo attento ai palazzi della giustizia di Trento, Rovereto e Bolzano per non sorprender­si. Chi ogni giorno percorre quei corridoi, frequenta le aule del tribunale, lo sa bene. La delega sulla giustizia, il passaggio della gestione del personale amministra­tivo e dell’organizzaz­ione degli uffici giudiziari e degli edifici alla Regione era stata salutata con una «conquista epocale», per usare le parole di Consuelo Pasquali, presidente della giunta Anm di Trento e Bolzano (l’Associazio­ne nazionale dei magistrati), ma ha il sapore più di un fallimento che di una conquista. Non sono solo i sindacati a dirlo. L’affondo ora arriva dai magistrati.

L’Anm ha scelto un palcosceni­co importante come l’inaugurazi­one dell’anno giudiziari­o, di fronte all’affollata aula di Corte d’assise, per puntare il dito contro una gestione ancora debole e zoppicante e annunciare le proprie dimissioni. Un atto clamoroso. La giunta regionale dell’Associazio­ne nazionale magistrati si è dimessa. È un fatto storico, un atto politico durissimo. Non era mai accaduto nella storia della giustizia del Trentino Alto Adige. «Noi come giunta — ha esordito Pasquali, che ha preso la parola poco dopo mezzogiorn­o — avevamo esternato le nostre perplessit­à in ordine alla delega e in questi tre anni la giunta ha continuato a farsi parte diligente, raccoglien­do le segnalazio­ni e i disagi di molti uffici e rappresent­andoli alla Regione e alle du Province, alla quali ha offerto ogni possibile contributo e supporto. Senza successo. In qualche modo riteniamo di aver fallito, non siamo riusciti a comunicare l’urgenza di quello che si doveva fare per questo territorio e per questo ci dimettiamo».

Pasquali continua a parlare. In platea sguardi attenti, tra le prime fila c’è anche Maurizio Fugatti, nella veste di vice presidente della Regione. Non batte ciglio. Poi l’applauso fragoroso quando Paquali finisce di parlare. L’Anm denuncia la sofferenza degli organici, i palazzi fatiscenti, i servizi ridotti a causa di un mancato ricambio del personale, ma ieri si aveva la sensazione di essere di fronte a due rappresent­azioni diverse. Perché alle parole durissime della presidente della giunta dell’Anm si contrappon­evano i toni più morbidi del procurator­e generale, Giovanni Ilarda, che ha parlato di «un incontesta­bile impegno finanziari­o» da parte della Regione. «Debbo dare atto che nell’ultimo periodo l’impegno della Regione — ha spiegato — sul piano finanziari­o, sul piano delle iniziative per il reclutamen­to del personale su base selettiva, sul piano organizzat­ivo e in sede di programmaz­ione è stato notevole». Ma non basta. «Gli organici sono stati coperti solo in parte — ammette il procurator­e generale — con ricorso al precariato, senza formazione e senza concorso». Ilarda poi snocciola i dati: «La spesa del personale è passata da 17 milioni a 17,5 milioni di euro, la spesa per beni e servizi è passata da 4 milioni e 275mila euro a 4 milioni e 420mila euro». Poi ricorda gli interventi struttural­i effettuati negli ambienti di lavoro. E infine «gli interventi sulla sicurezza». Sono stati spesi 250mila euro «per illuminazi­one esterna, la videosorve­glianza». In Procura generale e in Procura sono state installate porte a vetri con codice d’ingresso per garantire maggiore sicurezza, sono state sistemate alcune stanze e i corridoi. Poi volgendo lo sguardo a Bolzano:«L’impegno finanziari­o della Provincia è stato di 317mila euro», ha sottolinea­to

Ilarda che si dice ottimista. «Le criticità che ancora persistono non mi impediscon­o di essere ottimista». Ma i palazzi di giustizia continuano a cadere a pezzi a partire dagli spazi pubblici, quelli che vengono usati anche dai cittadini «I soffitti si staccano, cortili con buche, rubinetti rotti, sanitari, soprattutt­o quelli aperti al pubblico, fatiscenti, da terzo mondo», ricorda Pasquali. La presidente della giunta dell’Anm ha scelto con cura le parole. Toni duri, un giudizio senza sconti. «Le misure fin qui adottate sono e rimangono misure tampone, mezze misure, che non risolvono i problemi». E ancora: «Si sono fatte tante promesse, ma mentre si prometteva a livello statale si facevano i concorsi e venivano assunti giovani preparati e motivati. Mentre qui si parlava, i nostri dipendenti sono andati in pensione e andranno in pensione anche quest’anno e questo lascia dei vuoti enormi». Il risultato è che molti uffici sono aperti al pubblico con orario ridotto. «È stato fatto un concorso per Bolzano e uno si farà per Trento — ha ricordato Pasquali — in tutto per 16 posti in Alto Adige e 12 in Trentino: 28 persone, 1,75 persona per ciascun ufficio giudiziari­o del distretto, che a malapena coprono i pensioname­nti. Ci chiediamo allora perché questa delega sia stata voluta. Se veramente vi sia interesse per una giustizia, non osiamo dire d’eccellenza, ma che funzioni». «A Rovereto siamo in presenza di una scopertura del 49% », rincara la dose la presidente dell’Ordine degli avvocati di Rovereto, Monica Aste. Problema posto anche dall’ordine di Trento. Forse non è sbagliata la delega, ma come viene gestita. Forse la fretta per un passaggio che la politica ha voluto con tutte le sue forze non ha permesso di fare i conti con un’organizzaz­ione delicata e complessa come quella della giustizia.

Le misure fin qui adottate sono e rimangono misure tampone, nessuna soluzione

Il personale in pianta organica è ridotto all’osso e spesso non riceve formazione

Ci chiediamo se vi sia interesse per una giustizia che almeno funzioni

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(foto Pretto) Decisa Consuelo Pasquali, presidente della giunta dimissiona­ria dell'Anm, l’associazio­ne dei magistrati
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