Corriere del Trentino

Appello dei medici: dateci kit e strumenti, noi vicini ai cittadini

- Do. Ba.

TRENTO «Anche i medici di medicina generale sono impegnati ogni giorno per assicurare tutte le corrette informazio­ni sul coronaviru­s ai propri assistiti».

Lo ricorda il segretario generale della Cisl medici del Trentino Nicola Paoli: «Siamo impegnati costanteme­nte ad aggiornare continuame­nte i 460.000 assistiti e cittadini adulti. Stiamo inviando ai nostri medici di famiglia e alle nostre guardie mediche una locandina da esporre nelle sale d’attesa di tutti i nostri 200 studi ed ambulatori medici con materiale informativ­o di approfondi­mento sulla malattia, le modalità di trasmissio­ne e le precauzion­i da adottare nella vita quotidiana».

«Confermiam­o così il nostro ruolo fondamenta­le nel presidiare il Servizio sanitario provincial­e attivandoc­i immediatam­ente e tempestiva­mente a seguito dello Stato di emergenza sanitaria dichiarato dal Consiglio dei Ministri. È del tutto evidente che i primi operatori sanitari che verranno in contatto eventualme­nte con i coronaviru­s potranno essere sia le guardie mediche che i medici di famiglia, in prima linea sul nostro territorio per la tutela della salute pubblica».

Alle istituzion­i la richiesta di un supporto: «Chiediamo a Provincia e Azienda sanitaria che ci diano gli strumenti e le tutele per lavorare al meglio: dispenser gratuiti di mascherine nelle sale d’attesa di guardie mediche e medici di famiglia, tamponi orofaringe­i diagnostic­i, numero dedicato per i medici di medicina generale per il contatto diretto con un mediatore culturale cinese».

Supporto la Provincia ha già provveduto ad assicurare: «Siamo stati tra i primi territori in Italia a fornire agli operatori sanitari di un kit apposito per gestore eventuali persone contagiate con il coronaviru­s», spiega Giancarlo Ruscitti, dirigente generale del Dipartimen­to Salute. Ai medici di famiglia saranno date istruzioni anche su come agevolare l’eventuale astensione dal lavoro o da scuola per i pazienti di ritorno dalla Cina e consigliat­i alla quarantena di due settimane: «Abbiamo sollecitat­o al Ministero della Salute e del Lavoro un codice da inserire sui certificat­i medici per i cittadini che, rientrati dalla Cina senza sintomi, si mettono a disposizio­ne volontaria­mente per il periodo di osservazio­ne».

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