Elezioni: pochi candidati, i partiti in difficoltà
Schatzer: l’impegno sette giorni su sette spaventa, 18 sindaci hanno rinunciato a ripresentarsi Repetto (Pd): gli autonomi non vogliono impegnarsi. Köllensperger: pesa l’immagine negativa
BOLZANO «Fare il sindaco è un impegno gravoso e a tempo pieno, ragion per cui è sempre più difficile trovare candidati». É una riflessione preoccupata quella di Andreas Schatzer, primo cittadino di Varna e presidente il Consorzio dei Comuni altoatesini.
Alle amministrative di primavera andranno al voto 113 comuni (tutti eccetto Campo di Trens, Nova Ponente, Sarentino). Un centinaio sono quelli a guida Svp: il partito di raccolta ha indetto le primarie che si terranno il 16 febbraio ma non in tutti i Comuni è facile trovare aspiranti. Specialmente nei 32 municipi dove i sindaci uscenti non si ricandidano.
«In 14 hanno raggiunto il tetto dei tre mandati – osserva Schatzer – ma ce ne sono altri 18 che rinunciano, pur essendo ancora candidabili. Spesso si tratta di liberi professionisti e lavoratori autonomi». Il problema, però, non starebbe nelle indennità basse, chiodo su cui lo stesso Schatzer aveva martellato, lamentandone l’inadeguatezza a fronte della mole di responsabilità. «Credo che quel limite sia stato superato – spiega – con l’aumento del 7% e il riconoscimento dei contributi per la previdenza, le condizioni economiche sono migliorate. Ma molte persone sono intimorite dalla mole di lavoro, dall’impegno sette giorni su sette, dagli oneri delle decisioni. Senza contare la sostanziale assenza di tempo libero, elemento che pare allontanare soprattutto i più giovani». Il presidente del
Consorzio dei Comuni, però, sottolinea come ci sia un rovescio della medaglia positivo. «É faticoso, ma si sta in mezzo alla propria comunità – rilancia – c’è la soddisfazione di svolgere un servizio utile e la gratificazione di vedere le idee che si trasformano in risultati e progetti che migliorano la qualità della vita dei concittadini».
Ma la difficoltà a trovare disponibilità per le liste non riguarda soltanto l’Svp. A Terlano, ad esempio, la lista civica locale ha tappezzato il paese di manifesti con la scritta: «Cercasi sindaco». Un problema che rileva anche il team K, specialmente nei Comuni principali. «Nei paesi minori le difficoltà possono essere più contenute — sostiene il leader del Team K — specie quando ci sono comitati locali organizzati su questioni specifiche oppure se vi sono personalità trainanti nella vita sociale della comunità». Altro paio di maniche nei centri più popolosi. Un aspetto quasi paradossale, stante la maggiore disponibilità di potenziali candidati. «Incidono sicuramente un elemento soggettivo e uno oggettivo — prosegue Köllensperger — il primo è l’immagine non positiva che la politica ha agli occhi di molti cittadini, il secondo è che l’impegno è compensato con rimborsi e indennità minime, a fronte di responsabilità spesso gravose. Se a questo aggiungiamo che molti consigli comunali si trovano a essere svuotati di ruolo da sindaci accentratori, il cerchio si chiude». In ogni modo, Köllensperger constata con soddisfazione come il suo movimento incontri meno difficoltà di altri, nel raccogliere disponibilità a mettersi in gioco. «Ci vuole una dose di idealità per animare le persone — sostiene — e probabilmente per questo abbiamo maggiori risposte».
Anche il Pd rileva qualche difficoltà ad allargare a nuove figure e a coinvolgere i lavoratori autonomi. «Siamo un partito strutturato e abbiamo uno zoccolo duro — dice il consigliere provinciale Sandro Repetto, coordinatore cittadino del partito — ma rispetto ad anni passati c’è minore disponibilità a impegnarsi direttamente, in primis dal mondo delle professioni».
Immune dal problema si ritiene la Lega, pronta a presentarsi con il proprio simbolo e proprie liste in tutti i principali municipi chiamati a rinnovare sindaco e consiglio. Tuttavia su chi schiererà il Carroccio regna ancora il massimo riserbo. «Non abbiamo riscontrato questa difficoltà — assicura Filippo Maturi, deputato e componente della segreteria provinciale — abbiamo già diversi candidati per la lista di partito e stiamo vagliando la disponibilità di profili civici per la lista del sindaco». Candidato sindaco sulla cui identità a Bolzano, per ora, non ci sono anticipazioni, anche se si fa sempre più insistente l’ipotesi Luigi Nevola, consigliere comunale uscente. Temi su cui si è già confrontata la segreteria provinciale leghista nella serata lunedì, sebbene alla seduta non fosse presente il commissario provinciale Maurizio Bosatra, reduce dalla maratona elettorale in Emilia Romagna, nella quale ha lavorato in prima linea. Maturi, però, non si sbottona. «Per quanto concerne i nomi dei candidati li renderemo pubblici contestualmente al deposito delle liste» sostiene il deputato.