Giurisprudenza può respirare, nuovi spazi presso l’ex Cte
La sala congressi ospiterà gli studenti di Giurisprudenza. Collini: «Una risposta alla carenza di spazi»
Da lunedì la sala congressi dell’ex Cte di via Briamasco ospiterà alcune lezioni di giurisprudenza, in attesa che vengano sistemati altri due locali della struttura. «È una risposta al cronico problema della carenza di spazi» ha commentato il rettore Collini.
TRENTO Per ora verrà utilizzata solo una sala. Ma la prospettiva è di allargare il raggio d’azione ad almeno altri due locali, in vista di una trasformazione che darà all’intero stabile una connotazione universitaria con aree per lo studio e la nuova mensa.
Il primo passo, dunque, sarà «celebrato» lunedì: l’ex Cte di via Briamasco, in sostanza, aprirà le porte ad alcune lezioni di Giurisprudenza. Sede delle attività sarà la sala Congressi dell’area oggi occupata da Trento Fiere. «Abbiamo messo a posto il locale, garantito i servizi. E ora si parte» conferma il rettore dell’ateneo Paolo Collini. Che si mostra soddisfatto della soluzione: «Si tratta di una sala conferenze che garantisce un centinaio di posti. Una risposta, seppur transitoria e non risolutiva, al cronico problema della carenza di spazi al quale dobbiamo far fronte». L’aula di via Briamasco, dunque, servirà per tamponare almeno in parte le esigenze dell’ateneo sul fronte degli spazi a disposizione.
Ed esultano anche gli studenti. «Iniziamo da alcune aule e poi conquistiamolo tutto» scrivono su Facebook i rappresentanti dell’associazione studentesca Unitin. Che assicurano di voler tener alta l’attenzione sulla trasformazione dello stabile collocato tra il dipartimento di Economia e il quartiere delle Albere. «Noi rappresentanti — proseguono — stiamo lavorando e continueremo a lavorare per rendere abitabile a tutti gli studenti questo nostro nuovo spazio».
Gli occhi, però, sono già proiettati in avanti. Verso i lavori che dovrebbero portare la nuova mensa nel piano interrato, destinando i piani superiori all’attività di studio degli universitari. «Per quanto riguarda la progettazione e la realizzazione del servizio di ristorazione — definisce il quadro Collini — l’iter sta procedendo, ma non siamo ancora nelle fasi finali. Non siamo molto avanti».
Per quanto riguarda gli altri piani, i lavori — com’è noto — sono legati alla presenza dell’attività espositiva di Trento fiere. Detto in altri termini: l’ateneo, per entrare nella piena disponibilità di quegli spazi, dovrà attendere che in Destra Adige venga inaugurato il polo espositivo polifunzionale oggi ancora nelle fasi embrionali (il piano guida dell’intero comparto è stato approvato mercoledì dalla commissione urbanistica e ora dovrà affrontare l’esame del consiglio comunale). «Almeno per tutto il 2020 e credo anche per il 2021— sottolinea il rettore — l’attività espositiva rimarrà in via Briamasco». Costringendo quindi l’Università a muoversi attraverso altri canali per far fronte alla «fame» di spazi.
L’obiettivo a lungo termine, quando Trento Fiere avrà superato il fiume per occupare la nuova «casa», è quello di creare in via Briamasco un polo strategico che non solo possa offrire servizi preziosi per gli studenti universitari, ma che riesca anche a rappresentare una sorta di collegamento privilegiato tra le strutture dell’ateneo presenti all’interno del centro storico cittadino e la Biblioteca universitaria collocata a sud del quartiere delle Albere.