Cagnotto-Dallapè, missione olimpica
Tuffi, parte oggi dalla piscina bolzanina la rincorsa per un posto verso Tokio
Da oggi a domenica la piscina Karl Dibiasi di Bolzano è teatro delle speranze dei nostri tuffatori, impegnati nella Coppa Tokyo, primo dei tre appuntamenti italiani decisivi per strappare il pass per la coppa iridata di aprile che poi qualifica ai Giochi. Sul trampolino dei 3 metri salgono oggi Tania Cagnotto e Francesca Dallapé, mentre i fratelli Maicol e Julian Verzotto gareggiano nella piattaforma dei 10 metri individuale e domani in coppia nella synchro.
Un tuffo verso Tokyo. Quella vera, meta della Coppa del Mondo di aprile e delle Olimpiadi estive. Da oggi a domenica la storica piscina Karl Dibiasi di Bolzano è teatro delle speranze dei nostri tuffatori, impegnati nella Coppa Tokyo, il primo dei tre appuntamenti italiani (seguono i Campionati di categoria di Trieste e gli Assoluti di Torino) decisivi per strappare il pass per la coppa iridata del 21-26 aprile, che poi qualifica ai Giochi.
Sul trampolino dei 3 metri salgono oggi (dalle ore 18 su Rai Sport) la bolzanina Tania Cagnotto e la trentina Francesca Dallapé, mentre i fratelli brissinesi Maicol e Julian Verzotto gareggiano sempre oggi nella piattaforma dei 10 metri individuale (eliminatorie ore 10.30 e 12.30, finale 16.30) e domani in coppia nella synchro (ore 19). La Cagnotto domenica sarà impegnata anche sui 3 metri individuali: «Ho deciso di farli per allenamento» ha detto ieri alla Gazzetta dello Sport, ma è chiaro che le attenzioni sono soprattutto per il suo sincro con la Dallapé.
Su Tania e Francesca le aspettative sono alte: il duo delle «mamme campionesse» – rientrate poco più di un anno fa all’attività agonistica dopo la maternità – in questo 2020 vuole rivivere gli antichi fasti, dopo un 2019 di transizione. Sentite infatti la Dallapè, generalmente più estroversa anche con i mass media: «Abbiamo fatto notevoli passi avanti negli ultimi mesi, stiamo tornando quelle che eravamo». Non è nemmeno un caso che riproporranno la serie di tuffi che valse loro l’argento ai Giochi di Rio 2016: ordinario indietro carpiato, ordinario rovesciato carpiato (sui due tuffi obbligatori), avvitamento avanti, triplo e mezzo avanti carpiato, doppio e mezzo ritornato carpiato.
«È la prima volta che mi devo qualificare in Italia, a 5 mesi dai Giochi non so ancora se ci andrò» ha detto ancora la Cagnotto alla rosea. E in effetti per la tuffatrice europea più titolata della storia (20 ori europei, 1 mondiale, 1 argento e 1 bronzo olimpico, 41 medaglie in carriera) fa un po’ strano dover ripartire dal basso.
Lei e la Dallapé, a 34 e 33 anni, non certo un’età verde nei tuffi, se la dovranno vedere con le giovanissime campionesse europee del sincro, la milanese Elena Bertocchi e la romana Chiara Pellacani, 25 e 17 anni.
«Energia, potenza e recupero sono dalla loro parte – ammette Tania – ma se facciamo la gara bene non dovrebbero esserci problemi».
Grande attesa anche per i fratelli Verzotto. Il 31enne Maicol e il giovane Julian (18 anni) si tufferanno sia nell’individuale che nel sincronizzato: «Le ambizioni – dice Maicol – sono quelle di vincere con un buon punteggio, perché vincere non basta. Lo stato di forma è molto buono. Sarà difficile perché ci saranno atleti molto forti. In ogni caso sono tranquillo nell’affrontare questa gara. Io e Julian abbiamo il privilegio poter essere entrambi sereni. Io ho fatto già un’Olimpiade e comunque vada mia carriera è stata un successo. So inoltre di aver dato tutto e di aver curato ogni dettaglio della preparazione fisica e mentale, dall’alimentazione all’aspetto psicologico. Julian è così giovane che davanti a lui ci sono ancora tante gare. Ha lavorato benissimo, sarà un test per lui. Gareggiare per una qualifica olimpica a 18 anni, comunque vada, in futuro lo aiuterà tantissimo. Speriamo in un pubblico molto vivace, il tifo è molto importante».
Anche l’umore di Julian è quello giusto: «Sono carico, gli allenamenti stanno andando molto bene. Con Maicol abbiamo ripreso a fare il sincro da 10 metri con regolarità e i tuffi stanno venendo bene. Siamo entrambi pronti».