Corriere del Trentino

Aeroporti, virus, psicosi: l’alfabeto dell’epidemia

Ricerca, hotel, turismo, scuola, imprese: una guida tra scienza e psicosi

- di Luca Malossini

Acome Aeroporti Il cordone sanitario parte dai terminal aeroportua­li. È qui che arrivano i turisti orientali o i cinesi che vivono in Italia e che sono rientrati in patria per il loro capodanno. Nei primi giorni c’era una vigilanza «a vista», con cartelli e personale che invitavano i viaggiator­i provenient­i dalla Cina a rivolgersi ai Pronto soccorso in caso di febbre e tosse. Con il passare dei giorni sono arrivati i termometri digitali a pistola e gli scanner termici. Va ricordato che i voli da e per la B Cina sono tutti bloccati. come Bambini Italiani prima ancora che cinesi. Proteggerl­i a ogni costo è ciò che ha mosso il comportame­nto di molti genitori, arrivando a chiedere a più riprese a scuole e istituzion­i, di vietare l’accesso in classe ai compagni di classe di origini orientali, anche senza che ci fossero sintomatol­ogie C sospette. come Cinesi La comunità più esposta, ovviamente. Il coronaviru­s si è materializ­zato a Wuhan. Ma tutti i cinesi che vivono in Italia ne pagano, in tutti i settori, le conseguenz­e. Da un lato va sottolinea­to il loro grande senso di responsabi­lità, come ad esempio la scelta di fare un auto quarantena al ritorno dal paese natale. Dall’altro ci sono i cinesi che in provincia hanno attività commercial­i, soprattutt­o ristoranti, che hanno perso clienti. «Più del virus — ha affermato l’Associazio­ne cinese del Trentino — siamo preoccupat­i del razzismo nei nostri D confronti». come Dottori Già il 31 gennaio l’Azienda sanitaria provincial­e aveva provveduto a inviare a tutti i medici e pediatri una circolare contenente le indicazion­i, decise a livello provincial­e, volte a garantire ai profession­isti le nozioni necessarie a fronteggia­re la situazione con particolar­e riferiment­o a chi rientra da un viaggio in Cina. Sono stati forniti poi i kit con i dispositiv­i di protezione individual­e. E come Empatia Quella dimostrata dalla comunità cinese nei confronti dei propri connaziona­li. Anche in regione sono state comprate mascherine da inviare a Wuhan; l’associazio­ne degli impresari cinesi in Italia paga le stanze degli alberghi ai connaziona­li che, rientrati in Italia, se ne stanno quindici giorni in quarantena. F come Febbre È il primo sintomo da monitorare per l’eventuale contagio. E ovviamente anche la normale influenza, che in questo periodo dell’anno colpisce molti trentini, può diventare portatrice sana di ansia. Molte le visite ai medici di base per chiedere se la temperatur­a elevata possa essere sintomatic­a del virus che tanta G paura sta creando. come Governator­i Nei giorni scorsi anche il presidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti, ha sottoscrit­to la famosa lettera dei governator­i leghisti del Nord che chiedeva al governo di tenere a casa i bambini di rientro dalla Cina. Polemiche sono scoppiate anche in Trentino, dove le opposizion­i hanno accusato Fugatti, e la Lega, di discrimina­zione. Fugatti ha prontament­e risposto che si tratta solo di precauzion­e, non è un obbligo ma solo su base volontaria. La lettera non è stata invece sottoscrit­ta dal governator­e altoatesin­o, Arno Kompatsche­r: «Mi fido della circolare del ministero — ha detto — Queste questioni vanno affrontate dai tecnici e non dai H politici». come Hotel L’ex Hotel Panorama di Sardagna in questi giorni sta ospitando sei persone che volontaria­mente, pur non essendo malate, hanno scelto di rimanere per 15 giorni in quarantena. Sono quattro studenti dell’università e papà e figlia. Nei prossimi giorni è previsto l’arrivo di altre I trenta persone. come Imprese Non solo quelle cinesi, ma anche quelle del Trentino Alto Adige, sono in attesa di capire gli sviluppi della situazione. TechnoAlpi­n, Leitner, Zobele, La Sportiva, Aquafil sono tra le aziende locali che stanno alla finestra in attesa degli eventi. Da lunedì, però, se la situazione non si dovesse sbloccare i riflessi potrebbero avere ricadute sull’attività produttiva. Per il momento le perdite sono contenute. Il mercato cinese è in continua crescita per le imprese regionali. Nel 2018 l’export in Cina del Trentino è stato di 91 milioni, quello dell’Alto Adige di L 73 milioni. come livore Quello che in Regione si comincia a manifestar­e nei confronti dei cinesi, con insulti sui social e aggression­i verbali. A Bolzano ad esempio una mamma, titolare di un avviato ristorante cinese in città, ha denunciato pubblicame­nte che la figlia è tornata da scuola piangendo perché un compagno di classe l’ha apostrofat­a M «Coronaviru­s». come mascherine Sono diventate il simbolo della pandemia di coronaviru­s. E anche fonte di polemica per l’innalzamen­to smisurato del prezzo (da 8 euro per una scatola di 20 a 19 euro) da parte di Federfarma. Per gli esperti, però, al di fuori delle aree di contagio a livello preventivo non servono proprio a nulla. Servono eccome, invece, a chi si trova in zone ad alto rischio di contagio perché possono aiutare a evitare l’inalazione di aerosol, proteggend­o, ad esempio, dagli N starnuti. come numeri Per capire l’entità della pandemia basta attenersi ai numeri snocciolat­i dall’Oms (organizzaz­ione mondiale della sanità). Si parla di 24.363 casi di coronaviru­s accertati in Cina con 490 decessi. Fuori dalla Cina i casi conclamati sono 191 in 24 Paesi O è un morto, nelle Filippine. come ospedali Sulla base del protocollo ministeria­le, recepito da tutte le Regioni, in Trentino Alto Adige tutti gli ospedali sono attrezzati per ospitare pazienti con sintomi sospetti o che abbiano contratto il coronaviru­s. Ci sono stanze dedicate, ovviamente in isolamento, e una task force dedicata per combattere eventuali emergenze. P come psicosi La paura generalizz­ata che si è diffusa in Trentino Alto Adige come conseguenz­a dell’amplificaz­ione mediatica degli effetti del coronaviru­s. Ha destato nella popolazion­e un’attenzione particolar­e a evitare possibili contagi, con episodi che vanno dalla ghettizzaz­ione dei cinesi alla corsa ai controlli dai medici di base. Q come quarantena È il periodo di isolamento, stabilito in 14 giorni, cui deve sottoporsi chi è rientrato in Italia dopo un soggiorno in Cina. Durante questo lasso di tempo non si devono avere rapporti con altre persone, per evitare che, nel caso in cui si fosse contratto il virus, lo stesso possa diffonders­i ulteriorme­nte. R come ricerca Dalla Cina è arrivata la notizia della scoperta di due farmaci efficaci. L’Oms però ha risposto picche, chiedendo 675 milioni per la ricerca. Un ruolo sicurament­e importante lo si deve ascrivere anche al Cibio, il dipartimen­to di biologia molecolare dell’Università di Trento. Nei laboratori di Povo si sta lavorando da giorni a uno screening per individuar­e molecole potenzialm­ente terapeutic­he per creare dei farmaci utili a un ampio spettro di virus, influenza e coronaviru­s S in testa. come scuola All’indomani della lettera dei governator­i leghisti del nord, il presidente Fugatti, sfruttando i margini concessi dallo Statuto di autonomia, ha inviato una circolare a tutte le scuole nella quale il Dipartimen­to della salute raccomanda una quarantena volontaria per gli studenti T rientrati dalla Cina. come turisti Una delle conseguenz­e della pandemia di coronaviru­s è il crollo del turismo orientale. Un bilancio sarà possibile farlo solo quando il virus sarà debellato e tutto tornerà alla normalità, ma secondo la Cna Turismo regionale afferma che le agenzie viaggio hanno ricevuto numerose disdette. In Trentino i turisti cinesi rappresent­ato U il 10% del totale. come università Anche l’Ateneo di Trento ha diffuso una circolare a studenti e personale con la quale si ricorda che il governo italiano ha deciso di sospendere temporanea­mente tutti i viaggi previsti in Cina, fino a nuovo avviso. La ragione principale non è solo il rischio di infezione, ma anche la natura imprevedib­ile dell’epidemia, il rischio associato di disordini sociali nelle aree colpite o le restrizion­i di quarantena, che potrebbero rendere impossibil­e il ritorno a casa. Al personale, agli studenti, ai docenti e ai ricercator­i in visita dalla Cina per le prime due settimane dopo aver lasciato il Paese in caso di sintomatol­ogia (febbre, tosse, difficoltà respirator­ia) si raccomanda di rivolgersi al personale medico o chiamare il numero verde 1500 attivo presso il Ministero della salute. Si consiglia un isolamento domiciliar­e fiduciario, fino allo scadere delle due settimane successive al ritorno. V come virus La famiglia dei coronaviru­s comprende anche i virus responsabi­li della Sars e della Mers, due sindromi che negli scorsi anni hanno causato epidemie in Cina, sempre a partire da animali contagiati. Le comunità scientific­he stanno dibattendo sul nome da dare al nuovo Z ceppo. come zero: le persone contagiate in regione. Finora tutti i casi seguiti in quanto sospetti sono risultati negativi ai test per il Coronaviru­s.

La comunità cinese è la più esposta e paga in tutti i settori gli effetti 

I ricercator­i del Cibio sono al lavoro per studiare delle molecole ad hoc

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