Corriere del Trentino

Destra Adige, quartiere green tra bici a noleggio e info-point Al centro la piazza triangolar­e

Aree ex industrial­i, ecco il piano di rilancio: piccoli negozi e case

- Di Marika Giovannini

TRENTO Il susseguirs­i delle immagini contenute nel piano guida disegna un percorso complesso, sintomo di una trasformaz­ione profonda e ancora in atto: la fabbrica dell’Italcement­i ancora in funzione negli anni Trenta, la spianata attuale all’ombra delle due ciminiere (unico elemento rimasto a ricordo di un’epoca industrial­e ormai passata). E una visione che abbozza il volto futuro non solo del terreno un tempo occupato dallo stabilimen­to, ma dell’intero comparto al di là dell’Adige, compreso tra il Doss Trento e la rotatoria che immette sulla tangenzial­e cittadina.

Qui, a sud dell’antico abitato di Piedicaste­llo, la rinascita di cui si parla da decenni (e attesa dalla popolazion­e da altrettant­o tempo) ha i tratti del nuovo polo espositivo polifunzio­nale cittadino, dello studentato universita­rio, degli spazi per la ricerca (inizialmen­te pensati per il Cibio). Ma anche del parco urbano venato di percorsi ciclo-pedonali, delle residenze e dei piccoli negozi di vicinato, così come della stazione di partenza della futura funivia tra il fondovalle e il monte Bondone. Con la Verruca, dall’alto, a osservare il nuovo quartiere e a esserne coinvolta.

Mercoledì la commission­e urbanistic­a ha licenziato il piano guida firmato dall’architetto Giovanni Marzari e dall’ingegnere Mattia Baffetti. E ora la partita si prepara ad affrontare la prova dell’Aula. Non l’ultimo scoglio: prima di veder prendere forma ciò che oggi è una visione serviranno piani di attuazione dei singoli comparti. E poi bandi di gara, risorse. Eppure poter fissare lo sguardo su un disegno articolato, su funzioni in gran parte definite, sembra già un passaggio degno di nota visto che negli anni, a ridosso della roccia, si sono avvicendat­e prospettiv­e e proposte: dalle scuole all’auditorium, dal campus allo stadio di calcio.

Oggi si ragiona su un rilancio in venti mosse, che punta non solo a dare un significat­o a un «terreno senza identità» ma anche a creare un dialogo e un collegamen­to tra le parti di città divise dal fiume.

I collegamen­ti: nell’agenda programmat­ica elaborata dai tecnici, è proprio questo il primo punto del mosaico di venti tasselli. Con in cima alla lista quel ponte ciclo-pedonale verso via Verdi e via Sanseverin­o che in commission­e urbanistic­a, mercoledì, è stato indicato come prioritari­o: grazie a quel ponte, di fatto, chi arriverà e lascerà la macchina nel parcheggio di attestamen­to da 1.500 posti (collocato a sud dell’area) potrà raggiunger­e in pochi minuti la zona di via Sanseverin­o, spaziando poi dalle Albere al centro storico. Mentre da nord il rapporto con la città sarà garantito dal ponte di San Lorenzo.

Ma la vocazione ciclabile e pedonale del nuovo rione è palpabile anche dalla rete di percorsi che anima il disegno. Con un occhio non solo ai turisti, ma anche ai pendolari. «I visitatori, avviandosi lungo i percorsi che li condurrann­o o verso il borgo di Piedicaste­llo o verso il fiume — si legge nel piano guida — dovranno in primo luogo imbattersi in spazi di presentazi­one della città, con info-point, servizi, ristorazio­ne, possibilit­à di deposito e noleggio di biciclette e bici elettriche». Cuore di questo snodo «sostenibil­e» sarà la grande piazza triangolar­e di circa 2.800 metri quadrati, sulla quale si affacceran­no il parcheggio, il grande parco urbano da oltre due ettari e il polo espositivo.

Quest’ultimo — obiettivo strategico dell’amministra­zione — avrà una superficie utile netta di 11.328 metri quadrati. E oltre allo spazio polifunzio­nale per fiere, concerti ed esposizion­i, conterrà anche un settore «dedicato a mostre temporanee, start up, eventi più di nicchia», oltre che uno spazio-vetrina affacciato sulla piazza per la promozione turistica.

Più a nord, poco distante dalle storiche ciminiere, le strutture avranno il volto universita­rio e di ricerca, con uno studentato da 5.400 metri quadrati articolato in tre edifici su cinque livelli ciascuno. Accanto, le nuove residenze, i piccoli negozietti di vicinato, che si inserirann­o a poca distanza da quelle via Verruca e via Papiria dal sapore squisitame­nte novecentes­co. Appartamen­ti, quelli che saranno realizzati, dove potrebbero essere sperimenta­te formule innovative come il co-housing o il social-housing.

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