Corriere del Trentino

Trento, Lega nel mirino per la gestione della sfida

Comunali, a Rovereto dissidenti dem divisi sulla lista alternativ­a

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TRENTO Il malumore cresce. Dopo l’ennesimo rifiuto — ricevuto dall’avvocato Andrea Girardi — nella coalizione di centrodest­ra l’insofferen­za è forse l’unico dato certo. Insieme a una assicurazi­one, che nelle ultime ore sta diventando quasi un mantra: «Il nome del candidato sindaco di Trento sarà comunicato a breve» dicono tutti. E quel «a breve» potrebbe voler dire già oggi. O al massimo domani.

Sta di fatto che l’elenco dei papabili non sembra muoversi. Sul tavolo rimangono Laura Strada, Marcello Carli, Lorenzo Eccher. Con le candidatur­e leghiste (Mirko Bisesti e Sergio Divina) messe volutament­e in secondo piano per non rompere gli equilibri già esacerbati della coalizione. Proprio la Lega, in queste ore, è sotto la lente di qualche esponente dello schieramen­to. La gestione delle trattative da parte dei vertici del Carroccio non è piaciuta. Tanto che dopo settimane di pazienza si registra qualche commento al veleno all’indirizzo del partito di maggioranz­a relativa.

E se qualcuno assicura di avere in canna ancora qualche nome da spendere — tenuto rigorosame­nte blindato per non consegnarl­o al pubblico giudizio — tra i partiti moderati non tramonta l’idea del percorso alternativ­o. Un passo in avanti, in questo senso, lo ha mosso ieri Silvia Zanetti (Civica Trentina): «Saremo alternativ­i alla sinistra di Ianeselli e, dalle ultime riunioni, è emerso che la maggior parte del nostro gruppo è contraria a correre in coalizione con i partiti nazionali, anche con un candidato sindaco da noi espresso».

Intanto a Rovereto si vanno definendo le posizioni dopo la spaccatura nell’assemblea del Pd che ha deliberato il sostegno al sindaco uscente Francesco Valduga. Nel gruppo dei dissidenti — il cui comune denominato­re era l’irricevibi­lità di Valduga, da sempre peraltro su posizioni antagonist­e al Pd — divergono le strategie. L’ex primo cittadino Andrea Miorandi e altri lavorano ad una candidatur­a alternativ­a insieme a Paolo Farinati, Alessandro Soini e aree che vanno dall’autonomism­o alla sinistra. «Ma che — nota un dirigente dem contrario a Valduga — rischia di essere formata dagli scarti del tavolo ufficiale che ha designato Valduga». Non è escluso che quest’area possa ricerca una convergenz­a con Gloria Canestrini (Verdi). Un’altra parte dei dissidenti del Pd (dai due ex vicepresid­enti della Provincia Olivi e Pinter per arrivare al consiglier­e comunale Fabrizio Gerola) invece, pur dissentend­o sulla gestione del partito, non darà vita ad azioni contro il Pd. Ma non sarà nemmeno in prima fila per Valduga, «un’operazione di piccolo cabotaggio, un’alleanza difensiva» — dicono — che alcuni credono non in grado di mobilitare l’elettorato.

 Civica trentina Saremo alternativ­i alla sinistra, ma la maggior parte del nostro gruppo non vuole correre con partiti nazionali

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