Le chiedono soldi per il bebè in arrivo, anziana raggirata
TRENTO Si erano presentati come due fidanzati in attesa di potersi sposare con un bebè in arrivo. E in cambio di qualche lavoretto, avevano convinto l’anziana a farsi consegnare gioielli di valore, orologi d’oro, collane e anelli d’oro, e a prelevare denaro fino al valore complessivo di 4.300 euro.
I fatti risalgono al 2018, e si sono sviluppati tra l’ottobre e il dicembre di quell’anno. In quell’arco di tempo, tre mesi, l’uomo, un sessantenne residente in Trentino, avrebbe convinto l’anziana signora a consegnarle tutti i gioielli, con la scusa di doverli lucidare, come un orologio d’oro e altri monili preziosi, oltre ad effettuare prelievi del valore oscillante da 100 a 1.000 euro ciascuno, sottraendo così alla donna un totale di 4.300 euro.
I fatti sarebbero avvenuti nelle ore in cui l’anzia signora era da sola, approfittando della situazione e per il fatto che si trattava in particolare anche del periodo natalizio .
Per un periodo la signora avrebbe ceduto alla richieste dell’uomo, che avrebbe fatto pressione sulla signora per il fatto di doversi sposare e che aspettava un figlio dalla fidanzata, presente diverse volte in casa dell’anziana. Ma ad un certo punto la situazione è stata scoperta dai familiari della nonnina che a quel punto ha sporto denuncia mandando ai domiciliari l’uomo che deve rispondere di circonvenzione di incapace o, in alternativa, di truffa: la qualificazione del reato è lasciata aperta poiché dovrà decidere il giudice Borrelli dopo il rinvio deciso per verificare il risarcimento che l’uomo avrebbe intenzione di fare.
L’uomo, che si trova attualmente agli arresti domiciliari, difeso dall’avvocato Giuliano Valer, si difende dicendo che non ha circuito nessuno né tantomeno truffato. Secondo la sua versione si sarebbe trattato di un prestito, inoltre si è anche detto pronto a risarcire l’anziana con una somma ereditata, fortunatamente, recentemente, del valore di circa cinquemila euro.
Ora toccherà al giudice decidere il da farsi, per confermare la circonvenzione di incapace o quello di truffa. Oppure, con il risarcimento dei soldi, con la remissione della querela.
In tribunale
La coppia aveva finto di doversi sposare, l’uomo pronto a risarcire con 5mila euro