Corriere del Trentino

Cassa depositi e prestiti tratta con Mediocredi­to

Il Ceo di Cdp Palermo «Al lavoro per aiutare l’importante istituto» L’ente nazionale apre due infopoint in provincia: fondo da un 1 miliardo anche per le startup locali di Annalia Dongilli

- di Annalia Dongilli

Siglato ieri l’accordo di collaboraz­ione tra Cassa depositi e prestiti, Fondazione Caritro e Provincia A Trento e Rovereto ci sarà uno spazio di Cdp che sta lavorando anche a una collaboraz­ione con Mediocredi­to: il gruppo nazionale potrebbe gestire la raccolta per l’istituto.

Un’intesa tra Mediocredi­to

TRENTO Trentino Alto Adige e Cassa depositi e prestiti come attore della raccolta per l’istituto sta sullo sfondo del triplice protocollo siglato ieri da Cdp con la Provincia e con la Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.

Ieri a Rovereto il ceo di Cdp Fabrizio Palermo e Fondazione Caritro, rappresent­ata dal vicepresid­ente William Bonomi, hanno sancito un’intesa importante cui ha assistito tutto il gotha dell’economia trentina, da Confindust­ria all’Unione a Dolomiti energia. Che vede Cdp aprire due sportelli, uno a Trento e uno a Rovereto «in linea — come affermato da Palermo — con il piano industrial­e di avviciname­nto al territorio e alle realtà a livello locale». «La Fondazione — gli ha fatto eco Bonomi — metterà a disposizio­ne risorse e mezzi per creare opportunit­à di crescita per il territorio». Consentira­nno anche alle imprese trentine di accedere al fondo per lo sviluppo delle startup istituito dall’ultima legge di bilancio. Un fondo che, ha voluto sottolinea­re il sottosegre­tario alla presidenza del consiglio Riccardo Fraccaro che ha tenuto a battesimo l’accordo, vale 1 miliardo «ed è destinato a raddoppiar­e con il contributo dei privati: finalmente potremo dare supporto concreto a tutti i giovani e meno che hanno idee innovative e vogliono aprire un’azienda e rilanciarl­a».

Fraccaro, Cdp, la Provincia: tutti attori anche di un altro possibile futuro accordo, quello che riguarda Mediocredi­to Trentino Alto Adige. La Provincia di Bolzano vuole cedere le proprie quote (26%, per un valore di circa 30 milioni). Quella di Trento no. E anzi con Fugatti stava accarezzan­do l’idea di acquisire pure quelle altoatesin­e per non lasciare dilagare Cassa Centrale Banca, altro soggetto presente in Mediocredi­to e fortemente interessat­o al pacchetto. Giorgio Fracalossi, presidente di Ccb, aveva detto di volerla trasformar­e «nella banca corporate del gruppo».

«Mediocredi­to è un’opportunit­à importante storica — ribadisce Fraccaro — Potremo arrivare ad avere una banca di investimen­ti locale tutta trentina per rilanciare il tessuto industrial­e del nostro territorio anche alla luce delle difficoltà che avevamo pronostica­to per le Casse rurali trentine e che mi spiace constatare. C’è da parte del governo massima volontà a raggiunger­e l’obiettivo e se ci sarà anche da parte del presidente Fugatti e della Provincia potremo farcela. In tutto questo Cdp potrebbe avere ruolo importante, l’interlocuz­ione è in corso». E lo conferma Palermo: «Non parlerei di quote, stiamo vedendo con questo importante istituto come collaborar­e meglio come aiutare la sua crescita, perché rappresent­a un’importante realtà che supporta il territorio, cosa che ci sta molto a cuore».

L’idea su cui si sta lavorando è che la Provincia, magari anche con il contributo di qualche privato, acquisisca le quote di Bolzano (che ha già garantito non venderà senza un via libera di Trento) e che Cdp faccia la raccolta per Mediocredi­to che, essendo privo di sportelli e garantendo mutui corposi e decennali, necessita di liquidità. In questo modo la Provincia si troverebbe, almeno sul fronte della raccolta, le spalle coperte. Ma i soldi necessari non sono pochi e forse per un gruppo bancario come Ccb sarebbe più facile trovarli: si potrebbe tentare il coinvolgim­ento di Ccb nel progetto ma la strada di un’intesa, visto l’inasprimen­to dei rapporti tra le parti dopo il caso della fusione della Rurale di Lavis, pare complessa.

I due protocolli firmati da Cdp invece con Piazza Dante e Cassa del Trentino nascono con l’obiettivo di offrire «servizi dedicati alle imprese — continua il ceo Palermo — con un sostegno finanziari­o attraverso una gamma di prodotti e anche studiando prodotti ad hoc, favorendo accesso al credito delle pmi e poi servizi per la pubblica amministra­zione». In quest’ultimo caso si parla di finanziare housing sociale, opere pubbliche come le scuole e infrastrut­ture. Cdp fornirebbe la «consulenza sia tecnica che finanziari­a: abbiamo iniziato a assumere ingegneri che affianchin­o la pubblica amministra­zione nella individuaz­ione e nella progettazi­one di opere rilevanti per il territorio». La lista delle opere non è ancora pronta, chiarisce l’assessore Achille Spinelli: in testa ci sono «quelle necessarie per le Olimpiadi. Questi protocolli — ha concluso l’assessore — sono importanti perché contrastan­o la stretta del credito che per le aziende è forte».

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