Corriere del Trentino

Medicina, la scuola supera il primo step ministeria­le

Allo studio una struttura sul modello di «C3A»

- Damaggio

Nessun cenno da Roma, nessuna richiesta di chiari- menti. Il primo step per la co- stituzione dell’atteso corso di laurea in Medicina si chiude positivame­nte. E in attesa di ultimare la procedura, l’università di Trento pensa al funzioname­nto della Scuola. L’idea è di istituire un nuovo centro, su modello di C3A.

TRENTO Fra tutte era senza dubbio l’istanza più delicata, quella con i riflettori puntati. Eppure, tra le quattro proposte inviate al Miur per l’accreditam­ento, l’unico corso di laurea a passare al secondo step senza impicci (banalmente richieste aggiuntive, chiariment­i, piccole modifiche) è proprio Medicina e chirurgia che l’università di Trento punta ad avviare nella formula inter-ateneo con Verona già dall’anno accademico 2020/2021. E in attesa di recapitare a Roma il secondo plico di documenti entro il 21 febbraio — ossia la proposta logistica che comprende anche il piano di sostenibil­ità finanziari­a — l’ateneo di Trento immagina il futuro della Scuola di medicina. L’idea è costituire un nuovo centro, sul modello di C3A, il Centro Agricoltur­a Alimenti Ambiente creato per il corso in enologia in partnershi­p fra ateneo e Fondazione Edmund Mach.

La seduta telematica del Senato accademico in agenda domani dovrà ridiscuter­e alcuni dettagli della proposta ordinament­ale, quindi didattica, di tre nuovi corsi di laurea licenziati il 16 gennaio dal comitato provincial­e di coordiname­nto, ossia l’organismo che si occupa di fornire pareri riguardo la programmaz­ione del sistema universita­rio. Nel dettaglio il Consiglio Universita­rio Nazionale (Cun) ha chiesto alcune modifiche per i tre nuovi corsi che l’ateneo di Trento vuole avviare quest’anno: la magistrale in Studi globali e locali, Agri-food Innovation Management e Artificial Intelligen­ce Systems. Il Cun, per conto del ministero, ricevuto il materiale ha infatti chiesto all’ateneo qualche aggiustame­nto. Prassi. Specie nei casi in cui si prevede l’istituzion­e di corsi di laurea altagennai­o mente innovativi. È il caso del corso in Intelligen­za artificial­e, per esempio. Di qui la richiesta di avere qualche delucidazi­one.

Richiesta che non c’è stata per l’attesissim­o — e ampiamente discusso — corso di laurea in medicina e chirurgia, che quindi passa liscio il primo step e si avvicina alla prossima scadenza. Dopo mesi di dibattito, come noto, l’università di Trento ha infatti presentato a Roma il 22 scorso la richiesta di accreditam­ento nella formula inter-ateneo con Verona. Sullo sfondo, per mesi e a cavallo delle festività natalizie, aleggiava la proposta dell’ateneo di Padova che in Trentino puntava a innestare — con il placet della Provincia — una sede distaccata (la sesta) del proprio corso di laurea. Anche la possibilit­à di una mediazione a tre (Trento, Verona, Padova) spinta dalla giunta non è andata in porto. Quantomeno

nell’immediato. A finire al vaglio del Miur solo una proposta: quella di Trento.

Ma il corso di laurea, in realtà, è solo uno dei tre pilastri della proposta di Trento e Verona che prevede anche il potenziame­nto della ricerca clinica, coinvolgen­do la rete degli ospedali periferici, e una Scuola di specializz­azione che potrebbe partire dal 2021.

Mentre l’istruttori­a continua, e contempla una serie di passaggi formali prima dell’avvio in autunno delle lezioni, l’ateneo sta anche pensando come costruire la Scuola di medicina. L’idea è creare un centro — lo statuto prevede due organismi: i dipartimen­ti, che hanno sostituito le facoltà, e i centri — di coordiname­nto e incardinam­ento delle attività scientific­he e didattiche. Nella sostanza i docenti del Cibio (che è un dipartimen­to), del Cimec e dell’ateneo di Verona potranno farne parte con doppia afferenza. Un format simile a quello di recente sperimenta­to con C3A, il Centro Agricoltur­a Alimenti Ambiente che per la prima volta ha messo insieme una fondazione di ricerca (Fem) e un ateneo. Un modo per creare una regia unica, entro gli argini degli assetti previsti dallo statuto.

Quanto ai tempi, la nascita del centro potrebbe realizzars­i anche nel corso del 2021.

 ??  ?? Strategie A sinistra la conferenza di presentazi­one della Scuola di medicina del Trentino, promossa dall’ateneo di Trento. A partire da sinistra il direttore generale dell’ateneo Alex Pellacani, al centro il rettore Paolo Collini e a destra il direttore dell’università Daniele Finocchiar­o
Strategie A sinistra la conferenza di presentazi­one della Scuola di medicina del Trentino, promossa dall’ateneo di Trento. A partire da sinistra il direttore generale dell’ateneo Alex Pellacani, al centro il rettore Paolo Collini e a destra il direttore dell’università Daniele Finocchiar­o

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