Musica dal vivo, tempi stretti: piano rinviato
Il provvedimento dell’assessore Bungaro non andrà in consiglio prima del voto. «Non è una rinuncia»
TRENTO Mentre il turismo continua a tenere il banco della discussione, la cultura scivola nel dimenticatoio. Sarebbe dovuto essere un progetto sinergico: i due piani della città — turistico e culturale — progettati in tandem per andare a risolvere alcuni dei nodi più importanti di Trento, secondi forse solo alla questione urbanistica. E invece, dopo mesi di incontri in tutta la città con i più diversi attori del settore musicale, il piano per la musica dal vivo per la città di Trento non verrà nemmeno presentato in consiglio. «Non è una rinuncia — commenta l’assessore alla cultura Corrado Bungaro — ma una presa di coscienza che ormai, in questa fase finale della consiliatura, non ci sono i tempi per concludere tutto».
Oltre al già dibattuto piano turistico presentato dall’assessore Roberto Stanchina, attaccato per essere stato presentato troppo a ridosso delle elezioni comunali di maggio, anche il piano culturale si scontra contro il muro del tempo, e questo ancora prima di essere arrivati a una formulazione scritta definitiva. A tre mesi dalla fine della consiliatura comunale sono ancora moltissimi i temi da dibattere in aula, primo su tutti il Prg che stabilità il destino della Destra Adige, a cui si accompagnano proprio il piano per il turismo e la modifica del regolamento dei rifiuti. Portare in consiglio anche i nuovi regolamenti che avrebbero dovuto disciplinare le esibizioni musicali live di Trento sarebbe stato troppo. Soprattutto perché dietro al piano per la musica dal vivo sono in agguato alcuni dei principali motivi di scontro quotidiani tra amministrazione, cittadini ed esercenti. Fino a che ora si può suonare, in che locali, quali le insonorizzazioni necessarie, quali gli eventuali contributi pubblici per l’insonorizzazione, quali le sanzioni per chi sgarra e che tipo di relazione tra gli esercenti che rispettano i limiti, i cittadini che si lamentano ugualmente e le forze dell’ordine chiamate a intervenire.
Nel corso degli ultimi mesi l’assessore Bungaro era stato promotore e presente a una lunga serie di incontri pubblici e a porte chiuse con tutte le categorie coinvolte: in primis i musicisti e gli esercenti, ma anche le associazioni studentesche e universitarie, rappresentanti della cittadinanza e delle forze dell’ordine. Un processo che, almeno nelle intenzioni, aveva raccolto l’apprezzamento anche dell’opposizione. Nell’estate 2019 sembrava che ci fossero le condizioni perché il piano potesse essere redatto nella sua forma definitiva e quindi presentato in aula. Ma ciò evidentemente non è accaduto.
Il rebus
Gli orari dei concerti, le insonorizzazioni, le sanzioni: tutti i temi rimangono irrisolti